Gentile Redazione, Gentile Fittipaldi,

in riferimento all’articolo firmato da Emiliano Fittipaldi (L’Espresso del 28 agosto 2015, pag. 52-54 e on line) “Estremismi. E’ scoppiata la guerra bestiale”, ci chiediamo quante delle realtà di sofferenza animale citate nell’articolo il giornalista abbia mai visto con i suoi occhi e approfondito.  Alcuni esempi: un allevamento intensivo, un mattatoio, un cavallo sfracellarsi in un palio, sull’asfalto della Capitale o in una corsa illegale, un visone allevato e scuoiato per farne pellicce o i rischi inquinanti di certe sostanze usate per la concia, una scimmia con elettrodi nel cranio per registrarne l’attività celebrale o malati umani vittime di effetti avversi di farmaci testati su animali, la prigionia di animali in zoo e circhi, un animale abusato sessualmente, un allevamento lager, una cucciolata abbandonata…

E quante delle organizzazioni citate Fittipaldi ha incontrato e conosciuto “sul campo”? Quando vorrà approfondire questi temi scoprirà, ad esempio, che la sperimentazione animale non è mai stata validata scientificamente e i farmaci sono testati per legge, in ultima battuta, sull’uomo: non sarebbe così se i test su animali fossero scientificamente affidabili, posto che sono eticamente inaccettabili per chi un’etica ce l’ha. Scoprirà che la Federazione dei Veterinari Europei (rappresenta 48 associazioni nazionali di veterinari in 38 Paesi Europei e di cui la FNOVI [Federazione Nazionale degli Ordini dei Veterinari Italiani] è il membro italiano), quindi una voce scientifica qualificata,  ha bocciato l’uso di animali nei circhi, lo Stato italiano invece ha scandalosamente destinato contributi pubblici a circhi con animali condannati per maltrattamenti. E mentre le feste e i palii senza animali sono una realtà, in quelli di Siena, Asti e in altri complessivamente invece sono stati uccisi molte, molte decine di cavalli o che altri palii (a Carini in provincia di Palermo, per fare un esempio di questi giorni) sono stati fermati per il rischio di infiltrazioni mafiose.

Documentare, sensibilizzare l’opinione pubblica e denunciare le tante illegalità e mostruosità di cui sono vittime gli animali è un’espressione di civiltà e di coerenza, altro che estremismo! Ma probabilmente non tutti hanno occhi per vedere e orecchie per sentire. E a proposito di violenza, pochi giorni fa alcuni animalisti sono stati aggrediti fuori dal circo Orfei di Mestre. Era accaduto nel 2014 anche a Pordenone con il Circo Millennium. Aggrediti durante manifestazioni autorizzate contro l’uso di animali nei circhi. 

Speriamo di aver fornito degli spunti per informare in modo più completo i lettori. E speriamo che il diritto di critica non venga offeso bollandolo per estremismo…

Cordiali saluti

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