È ormai trascorsa una settimana dall’approvazione in via definitiva della Legge sul Codice dello Spettacolo, che delega il Governo “ad adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi (…) per la revisione delle disposizioni nei settori delle attività circensi e degli spettacoli viaggianti, specificamente finalizzata al graduale superamento dell’utilizzo degli animali nello svolgimento delle stesse”. 

Sulla portata di questa disposizione si è molto discusso. Occorre premettere che noi, per primi, abbiamo lottato per una formulazione più netta, ma quel che ci sembra innegabile è che la Legge introduce nel nostro ordinamento, per la prima volta nella storia, il principio per cui l’utilizzo di animali nel circo va gradualmente (al fine di assicurare loro una sistemazione adeguata, cfr. Ordine del giorno  9/4652/12 accolto dal Governo) superato (leggi: uso che va “abbandonato”, “accantonato” cit. Treccani). È questa l’unica interpretazione del termine “superamento” che la ratio della norma e il senso comune consentono.

Naturalmente, i circensi sostengono che invece è “tutto come prima, tranne qualche fake news”. È inoltre sbandierato trionfalmente l’Odg 9/4652/54 Rampelli-Murgia (Fratelli D’Italia) Russo-Palese (Forza Italia), che impegna il Governo  “a promuovere prima dell’avvio del processo di attuazione della norma (…) un rigoroso confronto scientifico sulla attuale situazione degli animali nei circhi sotto il profilo esistenziale e psicologico degli animali stessi e sui traumi conseguibili al loro possibile allontanamento dall’attività e dalle famiglie circensi”.  Senza quindi mettere in discussione il principio del “graduale superamento” o fissare  termini sine die per il “superamento” stesso.

Premesso che tale enunciato è solo uno dei numerosi Ordini del giorno (Odg) accolti alla Camera che, quali meri atti di indirizzo del Parlamento nei confronti dell’Esecutivo, non hanno alcun valore di legge e non vincolano giuridicamente il Governo, abbiamo svolto un’analisi anche degli altri Odg.

Dall’inchiesta emerge che, a fronte dell’accettazione di un singolo documento che i circensi hanno ritenuto di citare a sostegno dei loro interessi di categoria, ve ne sono ben 7 (sette) sovrapponibili alle nostre istanze o comunque avversi alle loro (Odg numeri  9/4652/12, 9/4652/23, 9/4652/28, 9/4652/31, 9/4652/46, 9/4652/49, 9/4652/50). Si va dalla previsione di tempi certi per il completamento del processo (2 o 3 anni dall’entrata in vigore della Legge delegata) che il Governo è comunque tenuto a disciplinare entro la fine del 2018, ad interpretazioni autentiche del “graduale superamento” (come dismissione/eliminazione dell’uso di animali), a incentivi per i circensi che non utilizzano animali o avviano di propria iniziativa la trasformazione. 

Siamo certamente anche qui nella sfera dell’accoglimento di impegni non vincolanti da parte del Governo, ma numericamente “siamo 7 a 1”… e anche nel merito si tratta di più azioni che vanno verso il sostegno all’attuazione del principio del “graduale superamento”.

Nessun timore infine, da parte nostra, rispetto all’ipotesi di un riscontro scientifico sulle condizioni di vita degli animali, di cui non potrà che essere protagonista la categoria dei medici veterinari. Essa, attraverso la sua autorevole rappresentanza ufficiale a livello nazionale ed europeo, ha già affermato che “gli spettacoli circensi con animali sono quanto di più lontano si possa immaginare dai concetti di convivenza e di possesso responsabile degli animali”.

Vincenzo Esposito
Ufficio Rapporti Istituzionali LAV

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