Arezzo, 16 novembre 2017 – Grazie all’attività dei sei Nuclei Cinofili Antiveleno creati dai Carabinieri Forestali nel 2016 nell’ambito del progetto LIFE Pluto, con il cofinanziamento della Commissione Europea, il fenomeno dell’uso dei bocconi avvelenati è emerso in tutta la sua gravità.

In provincia di Arezzo opera da il Nucleo Cinofilo Antiveleno (NCA) del Reparto Carabinieri Parco Nazionale Foreste Casentinesi , di stanza presso la Stazione Carabinieri Parco de La Verna – Vallesanta, che ha compiuto già numerosi interventi sia nel territorio del Parco i che in altre aree di Toscana ed Emilia Romagna.

Il numero dei casi in cui sono stati rinvenuti bocconi avvelenati o carcasse di animali morti per avvelenamento purtroppo continua a salire, a testimonianza del fatto che l’uso illegale del veleno è una pratica frequente sia in ambito urbano che in aree di pascolo, legata alla ricerca dei tartufi, all’attività venatoria e all’abbattimento dei lupi.

Negli ultimi tempi l’attenzione del NCA dei Carabinieri Forestali si è concentrata su una zona del Comune di Caprese Michelangelo destinata al pascolo ovino, dove già nel mese di febbraio si era già verificato l’avvelenamento di due lupi.

Sempre in quest’area, dall’inizio di novembre, sono stati trovati, vittime del veleno, tre cani da pastore.

Il Nucleo Cinofilo Antiveleno, in collaborazione con la Stazione Carabinieri forestale di Pieve S.Stefano, ha quindi effettuato alcune ispezioni dove, grazie al fiuto dei cani Puma (un maschio di labrador) e Titán (una femmina di Pastore belga Malinois) e alla perizia del conduttore è riuscito ad individuare e recuperare quattro salsicce avvelenate e una quarta carcassa di cane.

L’intervento del NCA ha quindi evitato che altri animali si cibassero della carne o della carcassa avvelenate.

Con quale finalità e da chi siano stati sparsi i micidiali bocconi saranno le indagini, che sono ancora in corso, a cercare di stabilirlo.

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