Chi sarà il successore di Bo e Sunny?

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09 novembre 2016

L’animale domestico del Presidente degli Stati Uniti è ormai una istituzione, tanto da meritare un vero e proprio museo. La domanda è iniziata per tempo a circolare sul web e sui social: chi succederà a “Bo” e “Sunny”, i due ‘Cao de Agua Portugues’ che hanno accompagnato gli anni della famiglia Obama alla Casa Bianca? C’è mistero sul primo “Presidential Pet” di Donald Trump. Sarà cane o gatto? Intorno al rapporto di Trump con gli animali domestici girano storie contrastanti. Qualche mese fa erano circolate voci allarmistiche sul suo labrador, “Spinee”, per poi scoprire che infondata sarebbe in realtà la voce che il neo presidente degli Stati Uniti abbia un cane. 

Il rapporto dei candidati con i loro “migliori amici” è stato uno dei temi della campagna elettorale, declinato in vari modi. C’è chi ha seriamente analizzato i programmi elettorali dei candidati riguardo ai diritti degli animali e al loro benessere e, riguardo al vincitore, non è emerso il suo sostegno al celebre concorso canino Westminster Kennel Club e, più seriamente, il divieto dello spettacolo del “tuffo del cavallo” quando era proprietario dello “Steel Pier” ad Atlantic City. C’è chi si è chiesto se Donald Trump abbia mai incontrato un cane a partire dalle metafore canine durante i suoi comizi. E c’è chi infine si è dedicato ad una interpretazione in chiave canina della campagna elettorale del vincitore.

L’ultimo gatto alla Casa Bianca l’aveva portato il predecessore repubblicano di Trump, George W Bush, e aveva suscitato anche le proteste di una fetta dell’opinione pubblica indiana perchè appunto “India” era il nome del gattone nero adottato dall’allora coppia presidenziale. “India” era il successore di “Socks”, gatto di casa Clinton.

Prima e dopo i giardini della Casa Bianca sono territorio esclusivo di cani di ogni razza: ben sei ne ebbe Ronald Reagan durante il suo mandato (“Lucky”, Bovaro delle fiandre, “Rex”, un Cavalier King Charles spaniel, “Victory”, un golden retriever, “Peggy”, un setter irlandese, “Taca”, un husky e “Fuzzy”, un pastore belga”) poi venne il tempo di “Millie”, lo springer spaniel inglese di George Bush padre e di uno dei suoi cuccioli “Ranger”.

Una cosa ormai è certa, niente da fare per “Tally”…

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