Io non ho mai avuto animali domestici. Poi ho conosciuto quello che sarebbe diventato il padre di mio figlio, una sorta di San Francesco dei cani che adorava il suo cane Bianca più di qualsiasi altra persona al mondo. A me i cani piacciono, sia chiaro, ma non mi ero mai spesa all’idea di averne uno mio che, al netto delle responsabilità, ho sempre saputo essere una bellissima cosa.

Quando ancora non sapevamo di aspettare Pit, lui mi disse che voleva prendere un altro cane, un cucciolo nato da una femmina di Golden Retriver, la più bella femmina di Golden Retriver che io abbia mai visto, e da un bastardino. Ovviamente la cosa mi rendeva gialla di gelosia: sì, gelosa di una cane, che ci volete fare? Ho deciso di fare buon viso a cattiva sorte e di accompagnarlo a prendere il cucciolotto.

È stato amore a prima vista. La cosa che a distanza di anni ancora mi lascia senza parole è che, essendo stata io la prima ad abbracciarla, lei ancora mi riconosce come la sua vera padrona.

La coppia di anziani che regalava i cuccioli ci ha accolti con un té caldo, con un’ospitalità che è propria di altri tempi e dopo averci fatto accomodare, i due ci hanno chiesto se avevamo bambini. Noi ci siamo lanciati uno sguardo d’intesa che stava a significare: “Questi sono pazzi“. Naturalmente ero già incinta e l’ho scoperto un paio di settimane dopo.

In macchina, al ritorno, mi ricordo, si è parlato a lungo del fatto che crescere un bambino e allevare un cane, secondo Lui, sono due procedimenti similari, per entrambi, sempre secondo Lui, basta un po’ di pazienza, tante coccole e qualche alzata di voce al momento giusto. Io scuotendo la testa ho sostenuto che, fortunatamente, avere un figlio non era nei nostri programmi.

Svariati mesi dopo è nato Pietro che, in pratica, è cresciuto con Norma e con l’altro cane che già da anni viveva in giardino. E no, non è vero che educare un cane e educare un bambino è la stessa, identica, cosa. Non è vero che basta un po’ di pazienza, tante coccole e qualche alzata di voce al momento giusto, ma di certo vedere un cane e un bambino crescere insieme e, piano piano, diventare amici, è un’esperienza meravigliosa.

Credo che quella dei bambini verso i loro amici a quattro zampe sia una predisposizione innata. Un istinto naturale. Ho visto Pit rotolarsi con Norma, abbracciarla, accarezzarla, tirarle ogni singola parte del corpo e ripeterle fino alle sfinimento quanto fosse bella. Di certo, farli vivere a contatto con un animale è uno dei regali più belli che potremmo mai fare ai nostri piccoli.

Per questo appoggio la campagna raccolta pasti di Friskies Gli Inseparabili che anche quest’anno, per il terzo anno consecutivo, porterà tantissimo cibo ai cani e gatti che attualmente si trovano nei rifugi Enpa. Le scorse due edizioni hanno portato alla raccolta di due milioni di pasti e, anche quest’anno semplicemente acquistando gli alimenti e gli snack Friskies, si potrà contribuire a rendere felice cani e gatti dei rifugi Enpa riempiendo loro la ciotola.

C‘è tempo fino al 31 ottobre per trasformare i nostri acquisti Friskies in pasti per i rifugi Enpa: ogni cinque confezioni acquistate verrà donato un pasto.

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