PIEVE TESINO. Bocconi avvelenati in luoghi frequentati da bambini. Dopo l’allarme scattato a Telve, alcuni giorni fa quando è stato ritrovato del cibo avvelenato in una piazza centrale del paese, ora tocca a Pieve Tesino. Una vaschetta è stata segnalata sotto il muro del cimitero, l’altra invece, e questo rende il fatto grave, nei pressi della canonica dove molti bambini si recano per partecipare alle lezioni di catechesi. Ma non solo, la zona è frequentata anche da anziani e animali domestici. Fino ad adesso soltanto un gatto è stato ritrovato privo di vita, ma le vittime potrebbero essere altre perché le persone che sono solite dare da mangiare a questi animali, da qualche giorno non vedono più i loro amici. Troppo presto per arrivare a conclusioni, anche perché i gatti randagi spesso spariscono per un po’ di tempo, ma data la scoperta dei bocconi avvelenati nella zona la preoccupazione è molta.L’allarme è scattato l’altro giorno quando una signora passeggiando nei pressi del cimiteri ha notato un recipiente di plastica contenente una poltiglia di colore strano. Dopo essersi avvicinata per capire meglio si è ritrovata davanti a una vaschetta contenete dei bocconi mescolati a una sostanza azzurra. Un giro di ricognizione, poi, ha portato al ritrovamento di altro cibo avvelenato nella zona sotto la canonica. Il luogo, però, è molto frequentato dai bambini che vanno a catechesi e spesso si fermano a giocare e a rincorrersi lì vicino. Il fatto ha destato subito preoccupazione perché i bocconi erano sparsi fuori dal contenitore e a pochi metri dal recinto di un privato che ha anche altri animali. Alcuni volontari hanno subito denunciato il fatto e ora i bocconi verranno analizzati in laboratorio per capire di che veleno si tratta.Pieve non è nuovo a questi spiacevoli eventi. Già un paio di anni fa si è era verificato un fatto simile con il ritrovamento di alcuni gatti morti per avvelenamento in centro paese. Le persone che erano solite occuparsi di questi felini si sono dette molto amareggiate e indignate per un gesto che non trova giustificazione, e per un problema che poteva essere risolto in un altro modo. Il gatto ritrovato morto era di un privato e ora si spera solo che i randagi che da qualche giorno non si fanno vedere siano ancora vivi, ma le speranze sono poche.«Abbiamo sensibilizzato le forze dell’ordine, carabinieri, polizia locale e forestale per far rientrare l’allarme veleno – ha fatto sapere i sindaco Carola Gioseffi – Alcunivolontari hanno già preso contatti con le associazioni di protezione dei felini, che si attiveranno affinché il loro numero sia tenuto sotto controllo attraverso la sterilizzazione e gli animali siano nutriti nel rispetto dell’igiene dei luoghi. Confido che atti del genere non si ripetano».

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