Le lettrici e i lettori di 24zampe ricordano senz’altro la storia del gatto Pietro, salvato dalle macerie del terremoto che il 24 agosto scorso, esattamente due mesi fa, ha colpito Amatrice, in provincia di Rieti, e tutto il Centro Italia. Pietro per 16 giorni era rimasto intrappolato nella casa crollata dove la sua padrona era purtroppo morta. Il gatto si è salvato nascondendosi sotto il letto, sul quale dormiva insieme all’anziana mamma umana, ed è stato recuperato dalla casa solo molti giorni dopo la salma della padrona, quando la famiglia cercava di recuperare beni materiali assistiti dal Vigili del Fuoco. Una storia a lieto fine solo dal punto di vista della guarigione fisica: Pietro è diventato molto aggressivo a causa dello shock postraumatico e sta seguendo un percorso di supporto psicologico. 24zampe ha seguito passo passo la convalescenza di Pietro, dalle prime cure prestate da Enpa in una clinica veterinaria di Rieti alla riconsegna alla nuova padrona Sabina, figlia dell’anziana scomparsa nel sisma, fino alle cure ricevute dal veterinario di fiducia della famiglia, che l’ha operato con successo alla mandibola fratturata durante il sisma. Qui e qui la storia completa del suo ritrovamento e tutti gli aggiornamenti sul suo stato di salute. Pietro, primo gatto nella storia (pare), è stato addirittura ricevuto a Palazzo Madama dal presidente Pietro Grasso (“Piacere Pietro, miao Pietro”: ne abbiamo scritto qui su 24zampe) nel giorno della presentazione del Festival#Animali organizzato da Enpa a Roma. Poi su di lui si sono spenti i riflettori. Ma le affezionate lettrici gattofile non l’hanno dimenticato e ieri una di loro, Cicci, ha scritto a 24zampe per avere altri aggiornamenti sulla sua salute. Abbiamo così contattato Sabina, che ha mandato una foto (sopra, tagliata e subito sotto, intera) e una breve descrizione delle sue condizioni, che sono buone per quanto riguarda la guarigione fisica ma che invece preoccupano per gli esiti psichici postraumatici: è diventato molto aggressivo ed è ora sottoposto a un trattamento comportamentale. Ecco il testo di Sabina: “Pietro sta bene: l’edema cerebrale che premeva sul nervo ottico impedendo la visione si è riassorbito e ora vede benissimo, ha subito intervento con cerchiaggio alla mandibola, che purtroppo è rimasta leggermente storta ma ciò non crea problemi di nutrizione”. E fino qui le buone notizie. “Ciò che dubito risolveremo a breve è lo shock postraumatico che lo ha trasformato in una tigre del bengala, che considera gli esseri umani suoi acerrimi nemici! Non mi prenda in giro se le racconto che sta seguendo un ciclo di psicoterapia per gatti… ma le stiamo provando tutte per riaddomesticarlo e sono certa che con il tempo ci riusciremo”. Naturalmente a Sabina è stat chiesto anche – soprattutto – notizie di lei, certi di intepretare una implicita richiesta di Cicci e degli altri lettori di 24zampe che si sono appassionati alla storia del gatto Pietro ma anche di altri animali che si sono salvati dalle macerie dei Amatrice e degli altri paesi coinvolti nel terremoto del 24 agosto scorso: “Io sto benino e vado avanti giorno per giorno, nella speranza che un giorno riuscirò a ricostruire il mio palazzetto settecentesco e il mio paese possa di nuovo brillare al riverbero della neve”. Auspicio che facciamo senz’altro nostro. “Un sentito grazie a lei e all’affetto delle sue lettrici” è la conclusione del messaggio di Sabina, che ancora ricambiamo a nome di tutti i lettori di 24zampe. (nella altre foto, Pietro imboccato prima dell’operazione alla mandibola e il gatto davanti a Palazzo Madama con Sabina)

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