PIETRASANTA. «Lo hanno massacrato di botte prendendolo a calci. O forse colpendolo con qualcosa: non so. L’unica cosa che so è che il nostro piccolo cane è morto per una serie di emorragie interne causate dalla malvagità di quelle che non potrei neppure etichettare come bestie. Perché le bestie hanno un cuore, certa gente no». Francesca, nome di fantasia, parla con un filo di voce: due giorni fa, su consiglio del veterinario, ha dovuto accettare l’idea di sopprimere il suo Pampero, otto mesi di allegria e affettuosità, uno splendido incrocio fra due australian.«Non c’era altra soluzione: la sua vescica era spappolata, l’emorragia era particolarmente estesa. Non era giusto continuare a farlo soffrire in quel modo. Ma provo un dolore immenso nel cuore. Non riesco a capire come si possa arrivare a tanto e non ho idea di chi possa avere fatto male al nostro cane, anche se mi piacerebbe avere questa gente davanti, guardarla negli occhi, provare a capire. Anche se non c’è niente da capire».
Francesca non ha dubbi: Pampero non si è procurato quelle ferite perché colpito da un’auto o azzannato da altri cani o ancora perché avvelenato: «No, lo stesso veterinario ha constatato che Pampero non aveva alcuna ferita o escoriazione che possano fare pensare a qualcosa del genere. Così come non c’è traccia di veleni o di ladri che hanno tentato di entrarci in casa perché, altrimenti, gli altri cani che abbiamo avrebbero abbaiato. Lo hanno ammazzato di botte: l’emorragia interna è lì a confermarlo: lo schiacciamento della vescica è stato causato da traumi Era un cagnolino tranquillo, felice, non ha mai dato fastidio a nessuno e mai ha fatto danni. Chi ha colpito il mio Pampero è un mostro. Chi fa del male così agli animali può fare altrettanto anche ad un essere umano: tutto questo fa paura. Provo tristezza e rabbia di fronte a tanta violenza».
Francesca ha casa in campagna: terreni, silenzi, una vita tranquilla: «Abbiamo 4 cani, Pampero era il più piccolo. Quello più grande, da qualche settimana a questa parte, si allontana per i campi alla ricerca di cagnoline in calore: Pampero lo seguiva sempre. Ed insieme, poco dopo, ritornavano verso casa. Mai problemi, nessun vicino che si è lamentato di qualcosa. Domenica scorsa fa l’ho visto un po’ mogio, come se non avesse voglia di niente: un comportamento strano per un cane sempre festoso e con tanta voglia di carezze e giochi. Non stava bene: lo abbiamo portato dal veterinario. Ha provato con una terapia. Ma la situazione non è migliorata:la problematica era oramai troppo avanzata. Il resto è solo dolore perché non riesci proprio a capacitarti come si possa arrivare a fare del male in questo modo ad un piccolo cane indifeso. Fare denuncia? E contro chi? Ci penseremo su, ma nessuno ci potrà restituire il nostro Pampero».

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