lupo predatoreDopo il rinvio del Piano per la conservazione e la gestione del lupo in Italia, Galletti ribadisce: 22 misure di grande valore scientifico che salvano la specie”.
Il rinvio del Piano- annunciato ieri da Stefano Bonaccini Presidente della Conferenza, dopo la ritirata delle Regioni- dispiace al Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e rilancia le strategie alternative degli ambientalisti, WWF in testa. Anche Coldiretti ha commentato ricordando le ricadute delle predazioni sugli allevamenti.
Il Piano ritorna adesso in discussione in sede tecnica, dove l’opposizione ambientalista e animalista chiede di essere ascoltata. Il voto in Conferenza è rinviato al 23 febbraio.

Le priorità secondo il WWF – Per Donatella Bianchi, Presidente del WWF Italia, il rinvio del voto deciso ieri dalle Regioni, “rappresenta una autentica polizza assicurativa sulla vita del Lupo”. Secondo l’associazione ambientalista, il Piano ” dovrà dare priorità agli interventi per la prevenzione ed un equo risarcimento dei danni subiti dagli allevatori, al contrasto del randagismo canino e dell’ibridazione cane lupo ed alla ricerca scientifica per determinare lo stato di conservazione della specie nel nostro paese e la reale incidenza dei danni alla zootecnia.
”L’abbattimento legale del Lupo – afferma Bianchi non può essere un metodo ordinario di gestione dei conflitti tra la specie e le attività zootecniche”.
Al Ministero dell’Ambiente e alle Regioni il WWF chiede di “indicare le risorse necessarie per l’attuazione delle azioni previste con una ripartizione degli oneri nei rispettivi bilanci, senza ulteriori costi per i bilanci pubblici ma con la definizione di opportune priorità di spesa”.

La reazione del Ministro– “Spero – afferma il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti – che il rinvio della discussione politica sul piano di conservazione del lupo serva a restituire la giusta serenità al dibattito e a far guardare tutti alla realtà dei fatti: non c’è nessuna riapertura della caccia al lupo, ma ventidue misure di grande valore scientifico che salvano la specie”.
“Oggi – continua Galletti – sono 300 i lupi uccisi ogni anno dal bracconaggio, su una popolazione totale di 1500 esemplari. Spero che di fronte a questo dato nessuno, ambientalisti e rappresentanti delle Regioni, voglia voltarsi dall’altra parte. Io non lo faccio”.

Vaccinazioni gratuite dei randagi-  Il Ministro Galletti, all’indomani del rinvio, chiede di non aggrapparsi a “impuntature ideologiche” e spiega che “nelle azioni a tutela del lupo  è previsto un nuovo nucleo antibracconaggio composto dai Carabinieri forestali e dalle polizie locali, l’addestramento di cani al rilievo di bocconi avvelenati, le vaccinazioni gratuite dei cani randagi, misure di prevenzione e di contrasto all’ibridazione, altro grosso pericolo per la specie. La norma tanto discussa, quella sul deroga al divieto di rimozione dei lupi, riguarda singoli casi eccezionali e può essere richiesta dalle Regioni solo al termine di una lunga trafila di prescrizioni e concessa solo dopo il parere tecnico dell’Ispra, che valuta le richieste caso per caso”- ha concluso.

Coldiretti– “Dalle Regioni – sottolinea la Coldiretti – ci attendiamo ora la stessa responsabilità nella difesa degli allevamenti e dei pastori e allevatori che con coraggio continuano a presidiare le montagne e a garantire la bellezza del paesaggio. Non si possono lasciar morire pecore e vitelli e costringere alla fuga migliaia di famiglie che da generazioni popolano le montagne ma anche i tanti giovani che faticosamente sono tornati per ripristinare la biodiversità perduta con il recupero delle storiche razze italiane”.

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