old people and petsSi sono conclusi i lavori della Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute, l’organismo di Federanziani Senior Italia che- quest’anno per la prima volta- ha portato a congresso il tema della pet therapy.
Il IV Congresso nazionale di Federanziani Senior Italia si è concluso ieri a Rimini con una serie di obiettivi riguardanti la “pet therapy”  i cui benefici sugli over 65 sono emersi da una recente ricerca condotta dall’Osservatorio di Federanziani. Le potenzialità del rapporto animali-anziani investono il welfare globale dell’anziano: prevenzione, salute, benessere e corretti stili di vita e sono state oggetto di approfondimenti a cura del Dipartimento Pet Therapy della Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute.

Conclusioni e obiettivi-Le conclusioni dei  lavori – ai quali ha partecipato ANMVI in attuazione del Protocollo d’Intesa siglato a settembre dal Presidente ANMVI Marco Melosi con Federanziani Senior Italia- evidenziano quattro obiettivi specifici che si renderanno possibili solo attraverso un passaggio qualificante: dal luogo comune al riconoscimento scientifico da parte di tutte le figure mediche e tecniche che ne fanno parte. Ai lavori tecnici hanno partecipato Raimondo Colangeli (Vicepresidente ANMVI) e Maria Chiara Catalani. (Vicepresidente SISCA).

  • Evidenziare i benefici che la relazione con l’animale familiare può offrire alla vita quotidiana delle persone anziane (promotore di comportamenti salutari: socialità, affettività, attività cognitivo-motoria)
  • Analizzare le principali criticità che ruotano attorno al rapporto anziano-pet (dall’adozione alla convivenza all’interno del contesto sociale)
  • Produrre evidenze scientifiche che confermino come la presenza di un pet influisca positivamente sulla salute dell’anziano con patologie croniche
  • Proporre soluzioni concrete e sostenibili per facilitare la presenza dei pet nella vita degli anziani

La relazione animale-anziano si declina in 3 ambiti: familiare, sociale (centri Anziani), istituzionale (RSA Residenze Sanitarie Assistenziali, ospedali, hospice)
•Familiare: corretta e informata scelta e gestione dell’animale, informazioni sui benefici bio-psico-sociali della relazione con l’animale, costi di mantenimento e cura, disponibilità di servizi accessori (accudimento del pet in caso di bisogno), facilitazioni di accesso in luoghi pubblici e comuni (chiese, alberghi, supermercati, cinema, centri anziani, ecc.)
•Sociale (centri Anziani): accoglienza dell’animale nei luoghi condivisi, attività ludico-ricreative strutturate, informazioni sui benefici bio-psico-sociali della relazione con l’animale
•Istituzionale (RSA Residenze Sanitarie Assistenziali): definizione dei criteri per l’accessibilità dell’animale alle strutture, equipe multidisciplinare e integrazione con protocolli terapeutici in corso
La relazione animale-anziano/paziente cronico potrebbe porsi come integrazione al percorso terapeutico/farmacologico, riducendo l’impatto della politerapia ed i costi della spesa sanitaria.

Le proposte- Innanzitutto, valorizzare e qualificare in Italia la relazione animale-anziano attraverso la ricerca scientifica validata da EBM (Evidence Based Medicine) nei 3 ambiti descritti.  E inoltre:
•Coinvolgimento delle Società scientifiche, della Medicina generale, delle Istituzioni, dell’Università, degli Enti di ricerca coordinati dal Ministero della Salute e da Federanziani.
•Istituzione di un Tavolo tecnico permanente.
•Percorsi informativi e formativi per l’anziano.
•Sostegno fiscale a fronte del risparmio sanitario prodotto.
•Sostenere e promuovere l’adozione da strutture per animali abbandonati.

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