Doveva essere una pensione nella quale lasciare i propri amici a quattro zampe durante le vacanze. Invece, i volontari di Earth, associazione animalista e ambientalista, dietro segnalazione di una signora il cui cagnolino era morto misteriosamente proprio in quel ricovero, hanno scoperto un vero e proprio lager, dove le povere bestiole venivano stipate in condizioni spaventose, malnutrite e senza un minimo di igiene. L’allevamento incriminato si trova a Tivoli, in provincia di Roma, e grazie alla segnalazione della signora ligure è stato possibile incastrarne la proprietaria, la quale ora dovrà rispondere dinanzi alla legge di diverse capi di imputazione, quali maltrattamento, allevamento abusivo, false dichiarazioni e mancanza dei requisiti fognari previsti dalla normativa in vigore.

Trova il cane morto dopo averlo lasciato in pensione: si insospettisce e avvisa la Earth

Tutto è partito quando una signora ligure, dopo aver lasciato il proprio cane nell’allevamento laziale, è venuta a sapere della sua morte improvvisa. Sul certificato di morte consegnato alla proprietaria, come causa del decesso c’era scritto “arresto cardiocircolatorio”. Sapendo che il suo cagnolino era giovane e in piena salute, la donna ha portato il documento all’Asl della Liguria, dove le hanno subito detto che era un falso. A questo punto, la signora ha contattato l’associazione Earth, affinché facesse luce sulla misteriosa morte del suo cane in quell’allevamento.

Le guardie zoofile hanno subito contattato il veterinario, il cui nome compariva sul falso certificato di decesso. Il medico, dopo aver negato qualsiasi responsabilità, ha dichiarato che, effettivamente, qualche giorno prima nel suo studio era giunta una donna, la quale aveva chiesto un certificato di morte per un cane, senza avere l’animale con sé, ma lui si era prontamente rifiutato di procedere, perché doveva vedere la carcassa del cagnolino e verificare realmente quale fosse stato il motivo del decesso. Siccome la faccenda diventava sempre più complessa, le guardie della Earth hanno contattato i carabinieri, e insieme si sono recati alla pensione di Tivoli per parlare con la donna che l’aveva in gestione.

La signora, messa con le spalle al muro, ha dovuto ammettere di aver realizzato un falso documento e subito dopo, su richiesta delle forze dell’ordine, ha dovuto mostrare il corpo del cane, affinché tramite il microchip si potesse appurare che fosse realmente quello appartenente alla donna ligure. Dopo aver constatato che la povera bestiola era realmente deceduta, sul luogo sono giunti anche i dipendenti dell’ASL di zona, che hanno hanno portato il corpo dell’animale all’istituto zooprofilattico, affinché fossero chiarite le cause della morte. Ma la triste storia, per i volontari della Earth ed i carabinieri, aveva in serbo ulteriori e sconcertanti sorprese.

Infatti, approfondendo nelle indagini, si sono trovati di fronte ad uno scenario a dir poco infernale: più che una pensione per accogliere cani in attesa del ritorno dei proprietari, le forze dell’ordine e le guardie zoofile hanno visto un vero e proprio lager: cani di grande taglia rinchiusi in celle poco più grandi di loro, impossibilitati a muoversi; femmine in attesa di cuccioli da rivendere sul mercato, malnutrite e in pessime condizioni igieniche. Insomma, un orrore per quelle povere bestiole maltrattate e denutrite. La proprietaria è stata subito denunciata, mentre la Earth invita le istituzioni ad effettuare maggiori controlli per combattere il triste fenomeno degli allevamenti – lager.

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