Sesto San Giovanni (Milano), 7 ottobre 2015 – Il primo è stato Gianluca, con la sua piccola Sally. Poi a ruota, sono arrivate Antonella con la sua Margot, Cristina e il suo maltese Toy Roger, Silvia con Balù in via Picardi. Tutti impegnati a scattarsi un selfie, in compagnia del proprio amico a quattro zampe, mentre si butta in un cestino il sacchettino con le sue deiezioni. Riparte con una campagna virale il programma “Tirala su” con ovvio riferimento ai bisognini dei cani.
Foto su Facebook, posa di una nuova segnaletica sui marciapiedi all’ingresso dei parchi e affissione di manifesti con l’obiettivo di sensibilizzare i padroni alla raccolta delle deiezioni dei loro animali. “Quello che vogliamo con questa campagna di informazione è ricordare ai sestesi che la pulizia e il decoro della città passa, prima di tutto, dai piccoli comportamenti individuali di ognuno di noi – ha sottolineato l’assessore all’Ambiente Elena Iannizzi – . Basta un piccolo gesto di civiltà, come quello di raccogliere i bisogni del proprio cane, per migliorare la vita di tutti”. È stata così lanciato l’hashtag #padronicivili: l’invito è quello di inviare una foto in cui si documenta in maniera ironica, scherzosa e divertente il proprio grado di civiltà. Messaggi concreti, dunque, come la segnaletica “Tirala su”, e più virtuali sui social network.
Negli scorsi giorni è iniziata la riqualificazione della cartellonistica e della segnaletica all’ingresso dei giardini della città. Gli operai del Comune hanno cominciato dal parco di via Pisa, uno dei più frequentati dagli amici a quattro zampe. Lo slogan “Tirala su” è stata così dipinto e impresso sulla pavimentazione del giardino, per ricordare ai padroni dei cani che entrano nell’area verde che quello è un luogo frequentato anche da bambini, mamme e papà, nonni e sportivi ed è, dunque, un luogo da tenere pulito e da rispettare. Infine, lunedì sono stati stampati e affissi in città due grandi manifesti educativi. Lo slogan recita “Non fare figure di cacca” e ritrae un giovane a un colloquio di lavoro: il ragazzo non fa esattamente una buona impressione a causa di un «ricordino» non raccolto sotto le sue scarpe.l
di Laura Lana
