Brigitte Bardot ha dichiarato in passato che «avrebbe preferito partorire un cagnolino» piuttosto che il figlio Nicolas. Il rapporto non è stato mai stato idilliaco e l’unico figlio fu presto affidato a una nutrice preannunciando in modo un po’ estremo una tendenza attuale: l’iperpersonalizzazione dell’animale domestico. Superano per numero le foto dei bambini su whats up, facebook e Instagram, dormono nei letti di casa, mangiano bio, si siedono a tavola al ristorante insieme ai loro padroni…Se occuparsene bene è un merito, comportarsi con un barboncino o con un soriano come se fosse un discendente è una pratica recente. Un nuovo statuto per gli animali che ha tutto di un sintomo generazionale. In un articolo di Alexandra Suich sull’Economist, l’autrice racconta di essere stata invitata a una festa di compleanno di un bouledog e di essere stata la sola… ad essersi presentata senza regalo. Seconda una ricerca, la maggiorparte degli americani considera i propri pet alla stregua di un membro della famiglia e si vedono più come dei parenti e amici dei propri animali piuttosto che i loro padroni. Trattati sempre più spesso come bambini, non hanno più nomi da cane come Fido o Tobia ma nomi umani: Vincenzo, Guendalina, Gigi.  “Il rapporto con i pet è cambiato per varie ragioni – afferma Alexandra Suich – i giovani occidentali ritardano il momento del matrimonio e dei figli e quindi dedicano agli animali quelle attenzioni, quel tempo e quell’energia che prima si davano ai béné forse daranno un giorno ai loro bébé”. L’Economist racconta anche che, come si farebbe per dei nuovi nati, molti installano delle telecamere connesse per dare un’occhiata, di tanto in tanto, sul proprio animale. e c’è persino chi gli parla via webcam. 

Un ricco business. Questo inedito rapporto affettivo ha permesso all’industria di approfittarne.  Negli Stati Uniti, 44 miliardi di dollari sono spesi ogni anno in mangimi, giochi e accessori. Solo l’anno scorso sono stati destinati negli Usa 400 milioni di euro per dei costumi di Halloween e 593 millioni in regali per San Valentino. In Italia vivono in casa più di 60 milioni di animali domestici: oltre a cani (7 milioni) e gatti (7 milioni e mezzo), trenta milioni di pesci, 13 milioni di uccellini e quasi due milioni di rettili. Per accudirli si spendono fino a 50 euro al mese ma c’è anche chi supera i 300 euro. Parallelamente il mercato dei prodotti per l’alimentazione dei pet sfiora i due miliardi. Tra croccantini e scatolette di carne, sono stati commercializzati prodotti per 544 mila tonnellate. Troppi? Non per chi ha in casa un animale. Il 91 per cento (indagine IRI) è convinto che la presenza in casa di un animale da compagnia tenga unita la famiglia mentre per il 94 per cento dei proprietari di un cane e un gatto trasmettono gioia, buonumore e serenità. Il lato positivo della paternità e della maternità senza il risvolto della medaglia.  

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