Il legame con Fido era speciale già nell’Età della Pietra. Nuove analisi della più antica testimonianza di sepoltura canina rivelano che l’animale, interrato con tutti gli onori 14.200 anni fa, era stato più volte curato da debilitanti malattie, e che non sarebbe sopravvissuto senza le attenzioni dei suoi padroni.

Il cane sepolto nel sito di Bonn-Oberkassel in Germania, insieme a un uomo sulla quarantina e a una donna ventenne, visse quando la domesticazione canina era ormai prassi consolidata (le prime tracce della convivenza con Fido risalgono ad almeno 32 mila anni fa). Ciò nonostante è famoso da oltre un secolo perché la sua è la prima sepoltura canina di cui si abbia conoscenza, e potrebbe aiutarci a capire perché i cani siano stati addomesticati. Soltanto per aiutarci a cacciare, o per compiere lavori di fatica?

Salute cagionevole. Il cane di Bonn-Oberkassel morì a soli sette mesi e dopo essere stato a lungo malato. Aveva una pessima salute dentale e – secondo le nuove analisi dei reperti, condotte dagli scienziati dell’Università di Ghent, in Belgio – soffrì in tre occasioni di cimurro canino, una malattia infettiva di origine virale che provoca disturbi del sistema nervoso. Difficilmente sarebbe sopravvissuto senza le cure dell’uomo e probabilmente non era in grado di aiutarlo nelle sue mansioni. Doveva inoltre richiedere attenzioni costanti, per i frequenti episodi di vomito e diarrea.

Insomma i suoi padroni dovettero dargli affetto disinteressato, come in una vera e moderna amicizia. E anche se non si può escludere che per brevi periodi il cane abbia “lavorato”, magari come guardia o aiuto nella caccia, il fatto che sia stato sepolto indica senz’altro un legame speciale.

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