FERRARA. Nuovi guai per il pastore Massimo Freddi, impegnato con il suo gregge nella tappa di avvicinamento alle Mura di Ferrara. Un bis dopo il successo di popolarità dello scorso anno, quando le pecore nel sottomura erano diventate un fenomeno mediatico internazionale, che probabilmente a qualcuno non soddisfa.Evidentemente c’è anche chi non vede di buon occhio le sue pecore e sono arrivate così le prime sorprese e non certo gradite.Nella serata di lunedì 6 febbraio infatti il gregge “tosaerba” di Massimo Freddi, arrivato solo domenica alle porte di Malborghetto, ha ricevuto la visita dei veterinari che, su segnalazione di alcuni residenti, hanno accertato le condizioni in cui vengono tenuti i tre cani che vigilano sul gregge. Il pastore Massimo Freddi Sul verbale si legge che al momento degli accertamenti, due cani erano impegnati a controllare il gregge e il terzo era legato vicino alla roulotte che ospita Massimo e il suo assistente Federico.In attesa che la faccenda si chiarisca, Freddi si dice «dispiaciuto di quello che per lui è un equivoco e stanco di non riuscire a pascolare il proprio gregge tranquillamente».«Ho sempre trattato i miei cani – spiega il pastore – al pari di esseri umani. Sono i miei compagni di lavoro inseparabili, a cui non faccio mai mancare acqua e cibo. Se, nei pressi di centri abitati, o strade li tengo, momentaneamente legati, è perché temo che possano causare danni a persone, e non voglio certo che questo succeda. Chiedo solo di lavorare nel rispetto delle leggi, ma sono stanco di essere oggetto di continue segnalazioni. Il mio è un mestiere duro, lo so, e queste continue lamentele nei miei confronti non le capisco. In fondo voglio solo essere rispettato».Ora sarà l’avvocato scelto da Freddi a risolvere la questione.Le pecore qui a Ferrara a quanto pare fanno sempre notizia, anche quando non sono loro direttamente coinvolte ma i protagonisti sono i loro cani pastore.Cinzia Berveglieri

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