Il 31enne n.1 del social network ha annunciato che “un giorno saremo in grado di scambiarci pensieri pieni e ricchi l’un l’altro direttamente usando la tecnologia. Sarete in grado di pensare a qualcosa e i vostri amici saranno in grado di vivere la stessa esperienza immediatamente, se voi lo vorrete. Questa sarà l’ultima frontiera della tecnologia”. Così lo stesso Zuckerberg in uno scambio di opinioni globale durato un’ora, ovviamente su Facebook, su come vede il futuro della sua creatura.

Rispondendo a una domanda Zuckerberg ha spiegato che “ci sono poche ma importanti tendenze nella comunicazione umane che speriamo di migliorare. Prima”, ha ricordato, “abbiamo condiviso testi, ora postiamo principalmente foto. Nel futuro i video saranno molto più importanti (usati) delle foto. Dopo tutto questo (verranno) esperienze totalizzanti come essere immersi nella realtà virtuale e saranno la norma. Dopo avremo il potere di condividere tutta la nostra gamma di sensi ed esperienze emotive con la gente quando vorremo”. Centrali per raggiungere l’obiettivo di questo “Facebook- telepatico” sarà lo sviluppo di strumenti sempre più portatili e potenti come quelli “di realtà aumentata (non li ha citati ma il pensiero è corso ai ‘Google Glass’, finora rivelatisi un mezzo flop commerciale) che potremmo indossare quasi tutto il giorno per migliorare le nostre esperienze comunicative”. Il passo successivo per Zuckerberg, il “Facebook-telepatico”.

Tra i tanti che hanno posto domande al Ceo del social network anche nomi noti. Come Stephen Hawking, per esempio, che chiede: “Il mio desiderio è conoscere una teoria unificata di gravità e altre forze. A quale delle grandi domande della scienza vorresti dare una risposta e perché?”. “Sono più interessato alle domande che riguardano la gente”, ha risposto Zuckerberg. “Cosa ci farà vivere per sempre? Come possiamo curare tutte le malattie? Come lavora il cervello? Come funziona l’apprendimento e come possiamo far sì che gli esseri umani possano imparare milioni di volte tanto? E poi sono curioso di sapere se esiste una formula matematica che sottosta alle relazioni sociali e che governa il nostro interesse per cose e persone. Scommetto che esiste”.

La domanda di Arianna Huffington, invece, si concentra sull’informazione: “Facebook negli ultimi tempi ha giocato un ruolo molto importante nell’editoria digitale. Come pensi che si evolverà il modo in cui testate e giornalisti presenteranno le loro storie online nei prossimi anni?”. “Per quanto riguarda la ricchezza dell’informazione”, ha risposto il fondatore di Facebook, “online vediamo contenuti sempre più ricchi. Invece di soli testi e foto, per esempio, ci sono sempre più video. È una tendenza che crescerà in futuro insieme a contenuti più immersivi di realtà virtuale. Sulla velocità delle notizie, penso che l’informazione tradizionale, quella accuratamente verificata, sia un modello che non riesce a tenerci aggiornati in modo immediato su tutto quello che di importante accade. C’è un grande spazio per l’industria dell’informazione: recapitare le notizie frequentemente e in piccole parti. Queste instant news non rimpiazzeranno i lavori più complessi e di ricerca e credo che nessuno punti a questo”.

E, in attesa della telepatia, parlando della tecnologia di un futuro più prossimo, Zuckerberg ha parlato di Intelligenza Artificiale: “La maggior parte delle nostre ricerche si concentrano sul capire il significato di quello che la gente condivide. Per esempio, se scatti una foto in cui c’è un amico, noi vogliamo assicurarci che quell’amico la veda. Se fai la foto a un cane o scrivi un post di politica, dovremmo aiutarti a connetterti con persone che amano i cani e la politica. Per fare queste cose sempre meglio, il nostro obiettivo è costruire un sistema di Intelligenza Artificiale che funzioni meglio degli umani per quanto riguarda i sensi: la vista, l’ascolto… Per la vista stiamo costruendo un sistema che riesca a riconoscere tutto quello che c’è in una foto o in un video: persone, oggetti, paesaggi… Questo deve capire tanto il contesto delle immagini quanto ciò che è raffigurato. Per l’ascolto e il linguaggio, ci stiamo concentrando nella traduzione voce-testo e di quella di testi da una qualsiasi lingua a un’altra”.

Alla classica domanda, su cosa porterebbe su un’isola deserta, infine, il Ceo ha risposto citando uno dei suoi progetti più ambiziosi: “Su quell’isola Facebook ha già fatto arrivare la connessione via satellite di Internet.org? Perché a questo progetto stiamo lavorando e in un futuro non troppo lontano, sono sicuro che ci sarà il wifi anche su quell’isola. In quel caso porterei mia moglie, il mio cane e il mio telefono. In caso contrario, mia moglie, il mio cane e un libro”.

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