cucciolO CANEApprovata a larghissima maggioranza la modifica alla legge regionale: il limite di cessione scende a 60 giorni. Talé: “Oltre sarebbe dannoso”.

La Regione Marche aggiorna la normativa sulla tutela degli animali d’affezione. Ieri, il Consiglio regionale  ha approvato (20 voti favorevoli, 1 contrario, 5 astenuti) la proposta di legge del consigliere Federico Talè (PD) che modifica la legge marchigiana del 1997. (Il testo deliberato sarà disponibile qui;il testo aggiornato della legge regionale qui)

Fra le novità, la modifica dell’articolo 14 quinques (Divieti) che vietava, pena la sanzionabilità, di “separare i cuccioli dalla fattrice prima dei novanta giorni di vita per i cani e di sessanta giorni di vita per i gatti”. Con l’approvazione della pdl Talè, il limite scenderà a 60 giorni anche per i cani. Con questa modifica correttiva, la Regione Marche si allinea alle previsioni nazionali (Accordo Stato Regioni del 24 gennaio 2013) che fissa per cani e gatti lo stesso limite di due mesi ai fini della vendita e della cessione “a qualsiasi titolo” di cani e gatti.

La correzione di rotta  rispecchia le osservazioni inviate al Consigliere Talè nel luglio scorso dalla Presidente di ANMVI Marche Carla Mazzanti. Osservazioni, faceva notare Mazzanti che”scaturiscono dall’esperienza quotidiana professionale con i pazienti animali e con i proprietari di cani”. Il lasso di tempo individuato in 2 mesi dall’Accordo- così come dalle Ordinanze ministeriali in materia- “poggia su basi scientifiche”- faceva notare la Presidnte di ANMVI Marche, che per questo chiedeva di “provvedere alla modifica della Legge Regionale, allineando le disposizioni in capo ai cani e cittadini marchigiani a quelle previste su scala nazionale e correttamente recepite da altre Regioni”.

La medicina veterinaria comportamentale è concorde nel ritenere che un periodo più breve o più lungo ( e.g. i novanta giorni della Legge regionale delle Marche) vada a detrimento del benessere del cucciolo:  un tempo superiore ai sessanta giorni può compromettere in maniera irreversibile la corretta socializzazione del cucciolo e inibire lo sviluppo armonico del suo comportamento con riflessi sul potenziale aggressivo dovuto a carente relazione con il gruppo sociale umano (detentore, proprietario, nucleo familiare, convivenza sociale in pubblico).
Ma per la Presidente Mazzanti, “un prolungamento di ben trenta giorni sul termine ottimale dei 2 mesi, quale quello prospettato dalla nostra Legge Regionale, pone anche problemi di carattere pratico ed economico, dovuti alla complessa gestione di cuccioli di età superiore ai 2 mesi specie se di razza grande o gigante e se appartenenti a cucciolate numerose”

La questione resta aperta in Regione Lombardia, dove ANMVI ed ENCI hanno chiesto agli assessorati di competenza di rivedere il termine dei 90 giorni. La correzione di rotta della Regione Marche rappresenta un virtuoso precedente legislativo.

Cessione a 90 giorni: pregiudicati benessere e sviluppo

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Proposta di legge n. 65/16
Modifica alla legge regionale n. 10 del 20 gennaio 1997 “Norme in materia di animali da affezione e prevenzione del randagismo”

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