Il proprietario del cane gli fa notare che c’è una clausola che invece lo prevede, ma il capitano imperterrito dice di no e lascia a casa cane e proprietario.
Che ora presenterà richiesta di danni morali. Il fatto è accaduto, venerdì mattina a Pietro Masutti, residente a Porcia con casa a Marano.
Come racconta Masutti, che col suo spinone gira tutto il mondo (e che per questo ha un proprio passaporto e libretto di vaccinazioni), il giorno prima, pur avendo letto che il regolamento prevede il trasporto di cani di piccola e media taglia che pesino massimo 12 chili («regolamento peraltro sbagliato perchè i cani di piccola taglia sono fino a 10 chili e di media fino a 25»), ha telefonato alla Saf parlando con il capitano della motonave che lo ha rassicurato sul fatto che il cane poteva essere imbarcato previo pagamento del biglietto. L’uomo pianifica la sua giornata e la mattina si presenta per l’imbarco con il cane.
Il comandante della motonave, non quello contattato il giorno prima, irremovibile gli rifiuta l’imbarco, «allora io, incredulo, gli spiego che il regolamento lo prevede e che il suo collega mi aveva dato l’assenso, mostrandogli anche la documentazione. Gli spiego anche che il cane viaggia sempre con me su treni, bus e vaporetti senza problemi di alcun genere.
Lui, risentito, mi dice che non si può trasportare in quanto pesa sui 25 chili, per cui è fuori dal regolamento: non ci fa salire e parte per Lignano lasciandoci a terra. Va detto che in quel viaggio c’era poca gente, per cui il cane non avrebbe creato problemi.
Una quindicina di giorni fa mi sono recato a Bologna in treno e il cane era con me, una settimana fa sono andato a Venezia in treno e poi con il vaporetto e nessuno ha avuto nulla da dire: cos’è Marano, una repubblica che fa regole proprie? Non mi meraviglio più di nulla, ma questa è pura discriminazione. Ho subito un sopruso, una limitazione alla mia libertà. Mi ha rovinato la giornata e ora intendo chiedere un
risarcimento».
Masutti, conclude ricordando di aver chiamato il servizio clienti della Saf «che non funziona», e poi tutte le altre linee finchè ha avuto un interlocutore, che imbarazzato gli ha fatto sapere che ora provvederanno. «Spero che questo capitano sia doppiamente punito».
