“Quando fu istituito il nucleo cinofilo l’Amministrazione aveva concordato con i colleghi conduttori dei cani che a fronte di un loro impegno della custodia dei cani nelle 24 h per 7 giorni alla settimana per 365 giorni l’anno sarebbe stato loro corrisposto un rimborso mensile”.

“Siccome i cani sono “mezzi di lavoro” il loro mantenimento sarebbe dovuto essere totalmente a carico del datore di lavoro e questo avrebbe comportato per l’Amministrazione un costo molto più elevato per il ricovero presso una struttura privata, nelle ore non in servizio, con in più tempo perso per prenderli e riportarli. Tutto bene fino al 1 gennaio 2017 quando, senza avvertire nessuno, il Comune ha smesso di contribuire per la custodia dei cani. I colleghi se ne accorgono solo quando si avvedono che dallo stipendio manca il contributo mensile”.

“Tralasciando se tutto ciò è legale o meno, abbiamo la dimostrazione che questa Amministrazione così friendly con tutti, odia i propri dipendenti. Non sarebbe stato corretto chiamare i colleghi e, perché no, anche i sindacati per avvisarli che l’accordo sul mantenimento dei cani sarebbe variato? Il lavoro di dog sitter oltre le ore di servizio è volontariato e quindi non retribuito? Magari avviare una convenzione con una struttura per l’alloggiamento dei cani nelle ore non lavorative? No nulla di questo”.

“Cosa vogliono ‘sti pezzenti di dipendenti? Dietro il solito formale e burocratico “la legge è cambiata” di cui si trincerano i nostri cari dirigenti c’è il linguaggio meno friendly che si traduce in “che ci frega a noi, sono ca…ni vostri!”. Infatti a oggi il problema non è stato risolto. Magari da domani ai motociclisti verrà chiesto di tenere in custodia le moto magari affittandosi a loro spese un garage.
Siccome al peggio non c’è mai fine, uno dei cani si ammala di tumore e viene operato con l’amputazione di una zampa. Il conduttore del cane segue il proprio animale in tutte le fasi che comporta una malattia così grave aiutandolo anche dopo l’operazione a riprendere la forma ottimale, tanto che, se pur con tre zampe potrebbe superare magistralmente le prove che ne consentono
l’idoneità”.

“Ma i nostri burocrati dirigenti, sempre senza nemmeno chiamarlo per dare a voce la notizia, gli notificano con una bella lettera sempre in “burocratese” che “il cane non può più essere adibito al servizio per cui era destinato” e quindi un “bel calcio in culo e via”. Neanche un controllo per vedere se il cane supera i requisiti per rimanere in servizio. E’ bastato il certificato del medico veterinario dell’amputazione della zampa per allontanarlo senza alcuna remora”.

“Peccato, magari anche la presenza di un cane con una disabilità che comunque svolge gli esercizi nelle manifestazioni pubbliche, che sono il vanto di questo Corpo, poteva lanciare il messaggio che una piccola disabilità non ti esclude dal lavoro”.
“La verità? Un cane a tre zampe non è bello da vedere, che schifo! Questa Amministrazione non è “disabled dogs friendly” per cui “pussa via brutto cane”…
ASPETTANDO TEMPI MIGLIORI PER CACCIARE VIA NELLO STESSO MODO ANCHE GLI UMANI…PERCHE’ SONO DELLE “BESTIE”?????”.

c.s.

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