POLINAGO. Un attacco dei lupi nel cuore della notte, che arrivano nel cortile di casa per puntare dritti alla stalla con le mucche, pronti a uccidere i cani che si mettono in mezzo.L’incubo di Talbignano. È l’incubo vissuto a Talbignano da Mirella Bortolazzi – titolare di una piccola impresa agricola in via Palaveggio, a confine col bosco – e dalla sua famiglia: «Alle 4 di mercoledì siamo stati svegliati – racconta – dai nostri due cani meticci, Tommy e Pepe, che abbaiavano. Siamo scesi giù a vedere, mio marito si è spinto avanti con un faretto verso la stalla e ha visto chiaramente, a meno di dieci metri, un lupo grosso seguito da due più piccoli che puntavano all’allevamento, probabilmente attirati dall’odore della placenta, perché una mucca aveva appena partorito un vitellino».Lupi coraggiosi. I lupi sono rimasti lì nonostante avessero il faretto puntato addosso. L’uomo è corso in casa a prendere una scacciacani e quando è ritornato li ha ritrovati in cortile: solo all’esplosione di alcuni colpi se ne sono andati.In quella confusione, si sono perse le tracce dei due cani, confidando però di ritrovarli.La testimone. «Alla mattina – ricorda Mirella – quando abbiamo aperto la porta solo Pepe, il più piccolo di 4 anni, è venuto a fare le feste come sempre. Nessuna traccia di Tommy, con noi da 14 anni. Abbiamo guardato in cortile e l’abbiamo trovato steso con un buco gigantesco nella pancia che gli faceva venire fuori l’intestino. Una visione tremenda: eravamo affezionatissimi, non aveva mai fatto male a nessuno, ho pianto tutto il giorno. E poi la mia bimba di due anni che mi continuava a chiedere: “Ma dov’è Tommy? Perché non viene a giocare?” Le ho detto che è andato a fare una passeggiata, ma poi dovrà capire che non tornerà…».Nuovo attacco. Un episodio già gravissimo, ma non è finita: «Sempre mercoledì – prosegue – finito il lavoro in stalla verso le 18.30, sento l’altro cane che ricomincia ad abbaiare fortissimo. Il tempo di uscire e rivedo i lupi (non cani selvatici, assolutamente) di nuovo in cortile, che puntano alla stalla. Non riuscivo a crederci. Mio marito torna a prendere la scacciacani e con i colpi se ne vanno. Ma è incredibile: non hanno preso nessuna paura di noi la notte prima e appena è tornato buio sono subito tornati, un incubo».Attratti dall’odore del vitellino, non hanno desistito dall’ obiettivo, diventando a questo punto una minaccia: «La mia bimba si divertiva sempre a giocare in cortile, ma adesso come posso lasciarla lì? Non temo solo per l’allevamento, ma anche per lei e per noi. Ma non possiamo vivere chiusi in casa, noi e il cane che ci è rimasto».La denuncia. Mentre il marito ha provato a posizionare una rete speciale di protezione attorno alla stalla, Mirella è andata a Pavullo all’ufficio veterinario Ausl a segnalare l’accaduto: «Mi hanno detto che i lupi sono protetti e non si possono toccare. Io non discuto questo, ma non è possibile che siano liberi di venire nel mio cortile e mangiare le mie bestie, se non peggio».Da qui anche la lettera inviata in Provincia e una segnalazione alla Forestale.La paura resta: gli avvistamenti di lupi attorno al monte Palaveggio si susseguono, ce ne sono stati già diversi anche a Gombola e nella borgata della Ceppatella, dove una signora ne ha visto uno vicino alle case di mattina dopo aver accompagnato una bimba al pulmino: «Una volta in zona c’erano tanti caprioli, adesso non se ne vedono quasi più, e non solo perchéli hanno cacciati. Li hanno sbranati i lupi, ma adesso la selvaggina langue e si avvicinano alle case. E quando arriverà la neve, diventeranno ancora più affamati: non possono lasciarci in queste condizioni, bisogna che qualcuno intervenga. Qui c’è pericolo».Daniele Montanari

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