L’obesità è definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come una condizione patologica caratterizzata dall’eccessivo deposito di grasso che porta a modificazioni di varie funzioni corporee.



Ad oggi questo problema è ampiamente diffuso nei nostri animali domestici, sia cani che gatti e infatti recenti studi sostengono che una percentuale variabile tra il 24% e il 44% dei cani portati a visita per diversi motivi sia obeso.

I fattori di rischio per lo sviluppo di questa patologia sono:

razza: esistono sicuramente delle razze predisposte ma la casistica è molto diversa a seconda dei paesi e della maggior diffusione di alcune razze. Per quanto riguarda il nostro paese le razze sicuramente più predisposte sono rappresentate da labrador, golden retriever, beagle e cocker

età: la frequenza dell’obesità aumenta con l’età del cane e del proprietario

sesso: le femmine sono maggiormente predisposte rispetto ai maschi

sterilizzazione: sia la sterilizzazione della femmina che la castrazione del maschio aumentano il rischio di obesità

stile di vita: la mancanza di esercizio è uno dei fattori primari nello sviluppo dell’obesità

tipo di cibo: molto importante risulta essere la quantità di cibo ingerito, la sua composizione e i vari “extra” che vengono somministrati al cane come premio/ricompensa. Risulta invece ininfluente il numero di pasti giornalieri

Esistono poi altri fattori di rischio il cui ruolo però non è ancora ben chiarito.

Fat Beagle, 3 years old, sitting against white background

Come abbiamo detto l’obesità è una vera e propria patologia che può portare ad altre patologie estremamente gravi e invalidanti.

Tra queste ricordiamo:

minor durata della vita: nel cane come nell’uomo

-patologie osteoarticolari: non solo per quanto riguarda i cani anziani ma a tutte le età. I danni spesso sono irreversibili e l’animale entra in un circolo vizioso da cui è difficile uscire

intolleranza allo sforzo e problemi cardiorespiratori: il primo miglioramento che i proprietari notano in seguito alla perdita di peso del loro animale è che il cane risulta più vivace e gioca di più. La frequenza delle malattia cardiovascolari aumenta con l’obesità

diabete mellito

-riduzione dell’immunità

-neoplasie

-malattie dermatologiche

-tecniche esplorative e difficoltà chirurgiche: aumento del rischio anestesiologico, del rischio operatorio e delle complicanze post operatorie

Semplificando possiamo dire che l’obesità è la conseguenza dello squilibrio energetico in cui l’assunzione di cibo supera il dispendio energetico per un periodo di tempo più o meno protratto.

L’assunzione energetica è l’insieme di tutti gli alimenti ingeriti, che vengono digeriti e metabolizzati. Il dispendio energetico è costituito da 3 componenti: metabolismo basale, termogenesi post prandiale e attività fisica.

Il metabolismo basale nel cane rappresenta circa il 55-70% del dispendio energetico totale ma ci sono notevoli differenze ad esempio tra le varie razze. Risulta quindi difficile stimare il fabbisogno energetico di un cane basandosi solo sulla sua “grandezza”.

La quantità di energia spesa durante l’attività fisica nel cane risulta invece difficilmente quantificabile in quanto non è possibile dire quanto consumi un cane in un’ora di corsa o di passeggiata.

Dopo aver visto cause e complicazioni dell’obesità torneremo a parlare dell’argomento nel prossimo articolo vedendo come prevenire e/o gestire il problema.

Articolo a cura della Dott.ssa Costanzo Francesca

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