Roma, 23 ottobre 2017 – Con l’arrivo del freddo, previsto nelle prossime settimane, non si assisterà a un calo dei parassiti dei nostri animali domestici. Pulci e zecche, infatti, i più comuni parassiti di cani e gatti, proliferano anche grazie al riscaldamento globale e domestico e non andranno in letargo nelle stagioni invernali. L’allarme arriva da Ezio Ferroglio, ordinario di parassitologia e malattie parassitarie presso il dipartimento di Scienze veterinarie dell’Università di Torino. “Spesso ci accorgiamo di pulci o zecche quando notiamo che l’animale si gratta un po’ troppo spesso – avverte Ferroglio – e a quel punto è già tardi, l’infestazione è già in atto”.

Pulci e zecche sono parassiti completamente diversi e diverso è il sistema di ‘attacco’. “La pulce – spiega – è un insetto che, da adulto, vive sull’ospite dove succhia sangue di continuo, fino a 15 volte il suo peso, e depone fino a 50 uova al giorno. Le feci e le uova vengono deposte sulla cute dell’ospite e da qui cadono nell’ambiente da cui si schiudono larve che dopo le mute si trasformano in pupe e poi in pulci adulte che salgono su un nuovo ospite, cane o gatto e talvolta anche sull’uomo. La zecca invece è un aracnide che rimane per lo più in attesa, e quando passa una ‘preda’ vi sale e comincia a succhiare sangue per 2-10 giorni. Di solito le zone preferite sono la testa il collo, le spalle, dietro le orecchie, dove l’animale non riesce a pulirsi da solo. Anche in questo caso la preda può essere l’uomo”.

Pur con abitudini diverse, pulci e zecche sono ugualmente un rischio per cani gatti. “In Italia – ricorda Ferroglio – abbiamo 39 specie di zecche che possono trasmettere più di 50 specie di patogeni. Una settantina di pulci succhiano un millilitro di sangue al giorno, che per un cucciolo è una quantità importante. Le malattie più comuni che possono diffondere sono la babesiosi, l’erlichiosi, l’anaplasmosi, la borreliosi (malattia di Lyme), la bartonellosi, le tenie”. L’importante è accorgersi in tempo della presenza dei parassiti. “Spazzolare regolarmente il proprio animale – consiglia Ferroglio – e fare attenzione a piccoli noduli che potrebbero rivelarsi una zecca. Le pulci sono visibili spesso dove il pelo è più rado, per esempio sulla pancia”. Per combattere questi parassiti non serve affidarsi al fai da te o ai consigli ‘della nonna’, tipo usare olio, alcool o sigarette per staccare le zecche. “La prevenzione è l’arma più efficace – spiega -. E’ quindi bene affidarsi sempre al proprio veterinario che in base allo stile di vita dell’animale, della zona in cui vive e del rischio epidemiologico sarà in grado di suggerire i prodotti antiparassitari più adeguati”. 
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