In corso di Leishmaniosi generalmente le mucose si presentano anemiche, solo in alcuni casi sono di colore rosso-mattone e questo è indice di sofferenza epato-renale. Le mucose principalmente colpite sono:

  • La MUCOSA NASALE: le lesioni più frequenti sono erosioni ed ulcere sanguinanti che determinano epistassi (sanguinamento dal naso). Di solito si tratta di sanguinamenti che coinvolgono una sola narice, e bisogna prestare molta attenzione in quanto può essere il sintomo di una grave forma patologica a carico delle piastrine, chiamata trombocitopenia. Oppure il sanguinamento può essere dovuta ad una vasculite da immunocomplessi. In genere l’epistassi è stata riscontrata in cani che presentano ipergammaglobulinemia con conseguente aumento della viscosità sierica e diminuzione della risposta di aggregazione piastrinica al collagene. Oltre alle emorragie, la rinite può esprimersi anche tramite scolo muco-purulento.

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  • La MUCOSA ORALE: Anche sulla mucosa orale, soprattutto sull’orlo gengivale e sulla commessura labiale, si possono rinvenire delle piccole ulcere.

  • La MUCOSA CONGIUNTIVALE e le strutture oculari: molti dei soggetti con lesioni cutanee solitamente presentano anche una congiuntivite cronica o nodulare con raccolta di essudato muco – purulento nel sacco congiuntivale.
    Le palpebre spesso risultano ispessite ed edematose. Nei casi gravi si possono notare anche fenomeni di cheratite secca con opacamento corneale.
    La cheratite o la cheratocongiuntivite secca si presenta in circa il 3% dei cani infetti da leishmania, e si manifesta come flogosi cronica con vascolarizzazione superficiale ed edema corneale, il quale può presentarsi d’entità moderata oppure grave, tanto da impedire l’osservazione della camera anteriore dell’occhio. Se è interessata anche la ghiandola lacrimale, si deve pensare a fenomeni immunomediati più che alla presenza diretta del parassita. Le ghiandole lacrimali sono coinvolte da fenomeni infiammatori caratterizzati dall’infiltrazione granulomatosa o pio-granulomatosa, localizzata attorno al dotto lacrimale; ciò causa la ritenzione del secreto lacrimale. E’ anche molto frequente l’uveite anteriore di cui si conoscono due principali forme, una a carattere granulomatoso, che si presenta con la superficie iridea irregolare con piccoli granulomi da cui si può isolare il parassita; e un’altra, più comune e non granulomatosa, in cui l’iride si presenta semplicemente edematosa. In questo ultimo caso vi è anche la possibilità che si formino delle sinecchie (aderenze) posteriori nell’occhio, che sono spesso causa di glaucoma da blocco pupillare. L’ esame istologico evidenzia generalmente un infiltrato linfo-plasmocitario, associato ad una vasculite sistemica necrotica, che fa ipotizzare un problema di origine immunitaria. E’ stato osservato che la cheratouveite si manifesta il più delle volte in soggetti che hanno attraversato un ciclo di terapia non adeguato, e che sarebbe la manifestazione di una recidiva spesso associata a patologie da immunocomplessi in altri organi o di una forma cronica a lenta evoluzione. Nei casi particolarmente gravi si può arrivare al coinvolgimento di tutte le strutture oculari provocando una panoftalmite, ciò può avvenire per l’impossibilità da parte dei farmaci di raggiungere concentrazioni ottimali a livello di distretti oculari poco vascolarizzati. Rare sono le lesioni retiniche, come emorragie puntiformi sul fondo, fino al distacco retinico e conseguente cecità.

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