L’accumulatrice seriale di gatti torna a colpire. Si tratta di una annosa vicenda che riguarda una signora di Roma, che da oltre 11 anni soffre di un disturbo che le fa accumulare in casa spazzatura di ogni genere e, purtroppo, anche gatti.Gatti che muoiono di stenti imprigionati, nonostante le segnalazioni, le richieste di aiuto e il recente intervento di sgombero e salvataggio degli animali superstiti. Molti sono stati negli anni, infatti, i gatti soccorsi e raccolti dopo essersi gettati dalle finestre dell’appartamento.Gli animali, disperati, tentavano di buttarsi di sotto pur di fuggire al loro orribile destino di reclusi tra cumuli di immondizie, cianfrusaglie (durante lo sgombero furono ben 16 le tonnellate di rifiuti rimosse) e persino cadaveri di altri gatti deceduti. Ora alcune immagini circolate sui social dimostrano che donna ha di nuovo ricominciato a prendere animali.

“Vorrei dire a tutti che sono state messe in campo e coinvolte TUTTE le autorità competenti a risolvere in maniera definitiva questo caso. Tutte quelle che sono adibite ad intervenire anche dal punto di vista psichiatrico della signora. Vi preghiamo nuovamente di darci fiducia e di attendere gli aggiornamenti a breve. In questo momento non c’è nulla in più da poter fare. Continuate a condividere e inviare mail, che hanno comunque già sortito grandi effetti. Grazie a tutti”, scrivono i volontari che seguono il caso, monitorando costantemente la situazione per evitare che i gatti muoiano.

 

Nel frattempo, quello che possiamo fare è firmare la petizione che chiede al Comune di Roma di prendersi in carico la situazione:

“La signora non è responsabile delle sue azioni, ma non ne devono fare le spese i gatti, costretti a una morte atroce! Scriviamo in tanti usando il messaggio-tipo, basta un minuto”, si legge nel testo.

Dopo aver visto lo stato in cui questa persona viveva da anni, con migliaia di scarafaggi, senza acqua corrente, che ha dato fuoco più volte all’appartemento (e tralascio i particolari più brutti), io mi chiedo come sia possibile che il Dipartimento di Salute Mentale possa lasciarla vivere ancora in queste condizioni e non considerare la situazione un’emergenza da risolvere. Perché il tutto si sta ripetendo ancora una volta“, racconta a greenMe.it Luca de Bei, volontario animalista che da anni si occupa della vicenda e che ha visto in passato con i propri occhi le condizioni dell’appartamento.

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Una storia incredibile, come è davvero incredibile che le povere vittime, i gatti ma anche colei che li accumula, non vengano aiutati una volta per tutte.

Per firmare la petizione clicca qui

Roberta Ragni

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