Martedì, 27 Ottobre 2015 15:29

peste suinaIl 23-25 ​​novembre l’EFSA ospiterà un seminario sull’armonizzazione nella raccolta dei dati riguardanti il virus della peste suina africana.
I rappresentanti dei laboratori nazionali e dei servizi veterinari di Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia, insieme a esperti provenienti da tutta Europa, discuteranno di come standardizzare la raccolta di dati epidemiologici sulla malattia. E ciò contribuirà a prevenirla e tenerla sotto controllo.

Dall’Africa all’Europa– Nell’Africa sub-sahariana la peste suina africana è endemica. In Europa è stata endemica in Sardegna per parecchi decenni. Nel 2007 si verificarono focolai infettivi in Georgia, Armenia, Azerbaigian nonché Russia europea, Ucraina e Bielorussia. Dalla Russia e dalla Bielorussia la malattia si è diffusa all’Unione europea. La Lituania ha segnalato casi di peste suina africana nei cinghiali selvatici per la prima volta a gennaio del 2014. La Polonia le ha fatto seguito a febbraio del 2014 e la Lettonia e l’Estonia a giugno e a settembre dello stesso anno.

Il fattore-cinghiali- La maggior parte dei focolai si sono verificati in piccole fattorie e in un arco di tempo relativamente breve. La malattia si sta ancora diffondendo a livello locale tra i cinghiali selvatici, dove contenerla è più difficile.Gli esperti raccomandano di associare varie misure di gestione per ridurre la diffusione della malattia tra i cinghiali selvatici. Tra queste: l’abbattimento mirato dei capi, la rimozione delle carcasse presenti in natura e il rigoroso divieto di alimentare gli animali.

L’Unione europea ha stabilito misure di prevenzione e di controllo da applicare nei casi in cui si verifichino casi sospetti o confermati di peste suina africana in cinghiali allevati o selvatici.

Rassegna di studi scientifici

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