La malocclusione è un’anomalia della posizione dei denti e può derivare da discrepanze della lunghezza o larghezza delle basi ossee che sostengono i denti, dall’errato posizionamento dei denti o da una combinazione di entrambi i fattori. Può essere congenita o acquisita e dal punto di vista clinico può dare origine a disturbi di vario tipo e/o dolore.
Con occlusione dentale, invece, si indica il modo in cui i denti normalmente si connettono tra di loro. L’occlusione ideale del cane può essere descritta come un’interdigitazione perfetta dei denti mascellari e mandibolari. La forma della testa influenza la posizione dei denti (vedi http://tgvet.blogspot.com/2013/01/locclusione-dei-denti.html per i tipi di conformazione del cranio nei cani).
In alcuni casi la malocclusione rappresenta la causa diretta di una grave patologia orale; di conseguenza è importante la diagnosi precoce di malocclusione, al fine di porre in atto tempestive misure preventive. Anche in medicina veterinaria l’ortodonzia si occupa della diagnosi e del trattamento delle malocclusioni, ma la presenza di grandi differenze tra le diverse razze e soggetti rende questo studio molto complesso (basta pensare alle differenze ad esempio tra un Dobermann e un Bulldog Inglese!).


Una corretta occlusione è determinata da uno sviluppo muscolo-scheletrico adeguato e da un corretto posizionamento degli elementi dentali che sono regolati geneticamente. Quando si riscontra un’alterazione di occlusione, la componente genetica, e quindi anche ereditaria, deve essere presa in considerazione. Infatti la genetica determina la lunghezza iniziale della mandibola e della mascella, ma la crescita della mascella e delle ossa nasali risulta legata anche allo sviluppo dei denti. Ciò fa in modo che la lunghezza finale dell’osso mascellare superiore sia in parte su base ereditaria e in parte acquisita. Lo studio dell’ereditarietà dei difetti occlusivi è ancora in corso, ma viene comunque consigliata l’esclusione dalla riproduzione dei soggetti con malocclusione.

Tra le cause acquisite di malocclusione le più frequenti sono i traumi maxillofacciali con lesioni dirette sulle strutture dentali e i tessuti ossei contigui o a carico dei tessuti molli.
La valutazione dell’occlusione deve basarsi sull’osservazione di diversi aspetti, non solo esaminando il rapporto tra gli incisivi. Ci si basa su una classificazione adattata dalla medicina umana, usando come cane tipo quello di razza mesocefalica, come ad esempio il Labrador. In un’ occlusione normale vediamo che:
  • gli incisivi superiori sono tutti posizionati anteriormente ai corrispondenti denti incisivi inferiori o mandibolari. Le cuspidi degli incisivi inferiori devono prendere contatto con la superficie palatale degli incisivi superiori. Si parla quindi di morso a forbice.
  • il canino inferiore è posizionato nello spazio tra il canino e il terzo incisivo superiore, senza angolazioni anteriori o posteriori.
  • le cuspidi delle corone dei denti premolari si interdigitano con quelle dell’arcata antagonista, con un effetto a forbice seghettata. Le corone dei denti premolari e molari inferiori sono posizionate all’interno verso la lingua rispetto ai denti premolari e molari superiori.
Per un’attenta valutazione dell’occlusione bisogna conoscere l’occlusione normale della razza in esame, descritta sempre dallo standard di razza.
Nel caso vi siano alterazioni rispetto all’occlusione “tipo” dello standard di razza, potremmo classificare la malocclusione secondo le classi I-II-III.
Malocclusione di prima classe: il rapporto tra le arcate dentarie mascellare e mandibolare è normale, ma uno o più elementi dentali sono mal posizionati (malocclusione dentale).
  1. Morso crociato anteriore: uno o più incisivi inferiori sono posizionati davanti agli incisivi superiori.
  2. Morso crociato posteriore: uno o più denti premolari o molari inferiori sono posti all’esterno rispetto ai premolari molari superiori.
  3. Morso a tenaglia (level bite o testa a testa): le superfici occlusali degli incisivi superiori sono a contatto con quelle degli incisivi inferiori (in alcune razze è un’occlusione normale). Il contatto testa a testa determina una rapida abrasione dello smalto e della dentina, con possibili patologie endodontiche e parodontiche degli elementi interessati.
  4. Vestiboloversione degli incisivi o dei canini inferiori: incisivi o canini mandibolari sono in posizione corretta ma con un’angolazione sbagliata.
  5. Linguoversione dei canini mandibolari: i canini mandibolari risultano perpendicolari e vanno a prendere contatto con il palato duro (palatizzazione) causando lesioni alla mucosa palatale. L’instaurarsi della linguoversione dei canini è correlabile a cause genetiche o alla persistenza dei canini da latte, ed è spesso riscontrabile in soggetti con enognatismo mandibolare (mandibola corta) o con base stretta della mandibola.
  6. Rotazione dentale: questo tipo di malocclusione è contraddistinta da una rotazione dei denti sul loro asse ed è frequente nei soggetti brachicefali (soprattutto il terzo premolare superiore).


Le malocclusioni di seconda e terza classe riguardano alterazioni della conformazione e/o della crescita delle ossa mandibolari e mascellari (malocclusioni scheletriche).

La malocclusione di seconda classe è determinata da alterazioni delle ossa mascellari, che possono risultare più lunghe (prognatismo mascellare) e/o mandibolari che risultano più corte. (brachignatismo mandibolare, o enognatismo). Tali anomalie morfologiche portano conseguentemente ad un alterato rapporto tra gli elementi dentali, gli incisivi superiori non entrano in contatto con quelli inferiori e i premolori mandibolari sono spostati distalmente rispetto a quelli mascellari.
La malocclusione di terza classe è determinata da alterazioni delle ossa mascellari che possono risultare più corte (enognatismo mascellare) e/o mandibolari che risultano più lunghe (prognatismo mandibolare), con dislocazione in avanti dei premolari e molari inferiori rispetto ai superiori.
Esistono anche malocclusioni inclassificabili, che non rientrano nelle tre classi già elencate, come il morso aperto (monolaterale o bileterale) e il morso deviato.
La valutazione della malocclusione fa parte dell’esame obiettivo della cavità orale: bisogna conoscere l’occlusione normale riferita alla razza in esame e comprendere le cause e la patogenesi del problema per poter valutare attentamente l’iter preventivo/terapeutico, anche da un punto di vista etico, proponendo eventuali trattamenti solo in animali che presentino alterazioni funzionali con malessere e lesioni dolorose, e non per soli motivi estetici.
Nel prossimo articolo descriveremo alcuni possibili trattamenti ortodontici utilizzati in medicina veterinaria per correggere la malocclusione.

Articolo a cura dello Staff della Clinica Veterinaria Borgarello
Vuoi maggiori informazioni? Clicca e contatta la Clinica Borgarello oppure compila il modulo sottostante. Se ti è piaciuto l’articolo condividilo con i tuoi amici e/o posta un commento, grazie. 
Bookmark and Share
0 Comments

Leave a reply

©2024 ForumCani.com