Ciao a tutti mi chiamo Willy, sono un cane guida e voglio spiegarvi i comportamenti da adottare quando mi incontrate mentre guido il mio amico Peppe.
Io, in quanto cane guida, sono un cane da lavoro e non una mascotte, non sono un cane da esibizione, il mio comportamento e il modo in cui mi si deve trattare è totalmente differente e devo essere rispettato per la mia funzione di guida e fedele compagno.
Quando guido il mio compagno stò lavorando e mi è stato insegnato a concentrarmi mentre svolgo il mio compito.
So che fuori dal mio ambiente domestico sono responsabile della mia vita e di quella del mio amico Peppe.
Svolgo un compito estremamente complesso in quanto dalla mia attenzione e dalla mia capacità di concentrazione può dipendere addirittura la mia vita e quella del mio compagno.
Infatti vengo corretto quando commetto degli errori che potrebbero risultare fatali, per questo motivo a volte la durezza con la quale vengo trattato non è da considerare maltrattamento nei miei confronti.
D’altronde anche voi venite ripresi dai vostri superiori quando nel vostro ambito lavorativo commettete degli errori.
Nel caso in cui però vi trovaste di fronte a veri e propri maltrattamenti avete il dovere morale di contattare la scuola cani guida di provenienza del cane che si farà carico di ritirare immediatamente il cane e di procedere legalmente nei confronti del suo conduttore.
Per favore, non toccarmi o accarezzarmi quando mi incontri mentre sto lavorando, cioè con i finimenti per la guida, questo significherebbe distrarmi dalla mia missione, la cosa più adeguata che puoi fare è ignorarmi, così svolgerò il mio lavoro perfettamente; non temere un cane guida come me perchè non ti farei mai del male.
Un cane guida come me, durante il lavoro ispira sicuramente tanta tenerezza, a molti verrebbe istintivo accarezzarmi.
Onde evitare una reazione brusca da parte del mio conduttore che non può rendersi conto a causa del suo handicap dello sguardo amichevole di chi si avvicina a me il mio consiglio è di chiedere sempre al mio amico il permesso di interagire con me. Questo però può accadere solo quando non stò indossando l’imbracatura e quindi sono in un momento di pausa lavorativa.
Se hai un cane, per favore tienilo sotto controllo, evitando che possa causare un incidente quando passa vicino a me e al mio amico che accompagno.
Anche se il vostro cane è buono e dovesse avvicinarsi con abbaiare amichevole, il mio amico non potendo riconoscere visivamente la postura del vostro cane, può spaventarsi e disorientarsi, quindi riprendete il cane al guinzaglio e liberatelo solo quando ci siamo allontanati.
Non offrirmi dolci o altri alimenti, il mio amico bipede si incarica con cura della mia alimentazione in modo responsabile e con affetto, sono ben nutrito e ho orari prefissati per mangiare.
Quando ti rivolgi ad una persona cieca che si fa accompagnare da un semplice cane guida come me, parla direttamente con la persona e non con me.
Se il mio amico si trova ad aver bisogno di aiuto, lo chiede, avvicinati dal lato destro, in modo che io rimanga alla sinistra; chiedigli se ha bisogno di assistenza e se accetta mi ordinerà che ti segua o ti chiederà che tu gli offra il braccio sinistro, quindi, mi farà un gesto per indicarmi che sono temporaneamente a riposo.
Se il mio amico ha bisogno di indicazioni per dirigersi in un luogo, dagliele, cercando di fornirgliele nel modo più preciso e dettagliato possibile, ricordandoti sempre che non può vedere la gestualità e che quindi è necessario che tu ti esprima solo a parole.
Non correre o non prendere il braccio del mio amico in mia presenza senza prima parlargli. Non toccare mai la mia guida, è prerogativa del mio amico Peppe che io accompagno.
Noi cani guida abbiamo luoghi e orari predefiniti per sporcare; io sono abituato a viaggiare su qualsiasi mezzo di trasporto e mi sdraio ai piedi del mio amico senza dare fastidio ai passeggeri, sia che si tratti di viaggi dentro e fuori la città, o addirittura fuori dal paese.
Io, in virtù del mio rigoroso addestramento, sono abituato e ho il diritto di accedere e restare in qualsiasi tipo di edificio, sia sanitario che commerciale, come ristoranti o altri locali come supermercati, bar, cinema, teatri, luoghi di studio o di lavoro…, senza provocare alterazioni nel funzionamento dei medesimi e senza causare fastidi al personale o al pubblico.
Noi cani guida possiamo accompagnare i nostri amici bipedi oltre che in ogni luogo pubblico, anche sul posto di lavoro, ma siamo tenuti a non vagare liberamente in tali luoghi Un gruppo di persone ferme al centro di un marciapiede, disposte in modo da rendere impossibile il mio passaggio e della persona che guido, dovrebbe, nel momento in cui si accorge del nostro sopraggiungere, spostarsi in modo da darci la possibilità di passare.
Macchine e motorini parcheggiati sui marciapiedi costituiscono un ostacolo insormontabile per la coppia cieco-cane che può essere costretta per questi atti di inciviltà a deviare il proprio percorso scendendo dal marciapiede per poi riprenderlo dopo aver aggirato l’ostacolo. Ciò in molti casi può divenire pericoloso.
Comunque voglio dirvi che appena smetto di guidare il mio amico Peppe mi piacciono tanto le coccole.
Ti ringrazio per avermi letto e spero che ti ricorderai di questi miei consigli se ti capiterà di incontrare me o uno dei miei tanti colleghi in giro per strada.
Ps: Ma ahimè non sempre siamo ben accetti dagli esseri così detti “umani”, infatti, rimembro ancora e con grande tristezza, il giorno in cui partecipando con il mio amico Peppe alla funzione religiosa in occasione della festa di Santa Lucia, un “signore” con voce stentorea ed al contempo arrogante ci invitò con modi di certo non garbati e non consoni alla situazione, ad uscire fuori, poiché non ero legittimato a poter stare con Peppe dentro quel luogo di culto.
Il tutto, cosa inqualificabile, con l’indifferenza generale .
Mi sono sentito malissimo anche per te grande amico mio, quelle parole proferite, prive di umanità e prive di sensibilità, hanno cagionato al mio essere un male interiore. però poi è stata sufficiente una tua affettuosa carezza per portar celermente via ciò che di sgradevole era successo.)
