MANTOVA. Oggi (sabato 26 agosto) si celebra la festa dei nostri migliori amici… e sto ovviamente parlando dei cani! Come i padroni dei cani sanno bene esiste una intesa totale. Nulla di ciò che ci succede passa inosservato al nostro amico. La grandissima sensibilità verso il capobranco uomo e la socialità di questi animali è non solo stata plasmata durante il particolarissimo percorso di convivenza con la nostra specie, e le ultime ricerche mostrano che questi tratti comportamentali sono scritti nel loro DNA.C’è una base genetica per il comportamento socievole dei cani, lo hanno scoperto dei ricercatori di Princeton con uno studio pubblicato su Science Advances. L’attenzione verso gli sconosciuti ed altre manifestazioni di espansività sarebbero legate alla variante di due geni nei cani rispetto ai loro antenati lupi. La conferma del ruolo di questi geni nella socialità deriva da studi sugli uomini: proprio la perdita dello stesso tipo di geni nel genoma umano causa una rara sindrome (Sindrome di Williams) che è caratterizzata da difficoltà cognitive, ma soprattutto dalla tendenza ad “amare” tutti.Genetica e addomesticamento. Secondo recenti teorie sull’addomesticamento i lupi all’inizio si comportavano come “spazzini”, avvicinando i gruppi di cacciatori-raccoglitori per cibarsi dei loro scarti alimentari. Proprio gli esemplari di lupo “più socievoli” – quindi portatori della variante genica della socialità, stando al nuovo studio pubblicato su Science Advances – sarebbero entrati in contatto con la popolazione umana. Una volta iniziato il processo di addomesticamento l’uomo ha probabilmente favorito sempre di più i lupi che mostravano di essere socievoli, selezionando definitivamente questa variante genica per i cani moderni.I cani sotto la lente della ricerca scientifica. Lo studio sulla genetica del comportamento socievole è solo l’ultimi di una vasta attività di ricerca scientifica che vede come protagonisti proprio i cani. Qualche esempio? I cani possono capire le espressioni del viso , comunicare sentimenti come la gelosia e guardare la TV e possono mostrare empatia . Uno studio del 2008 ha anche mostrato anche che tra uomo e cane avviene il fenomeno dello sbadiglio contagioso (iniziare a sbadigliare perché l’altro l’ha appena fatto), osservato finora solo in umani e scimpanzé.Effettivamente il migliore amico dell’uomo ormai si comporta più come un essere umano che come un lupo: questo emerge dalle sempre più numerose ricerche portate avanti su questi temi. Inoltre, l’addomesticamento ha modificato la loro psicologia così da renderli più capaci di qualsiasi altro animale a capire i segnali del nuovo capobranco umano: quindi non è solo una impressione, i cani davvero ci capiscono al volo!Dall’antenato lupo derivano direttamente altri tratti comportamentali dei cani che invece noi consideriamo caratteristici dell’uomo. Ad esempio la percezione delle ingiustizie, un tratto comportamentale che gli scienziati considerano importante per l’evoluzione della socialità. Tipico dei cani è capire di aver subito un torto e fare gli offesi! Beh, non è una caratteristica appresa con l’addomesticamento, perché è stato recentemente dimostrato che anche il lupo percepisce le ingiustizie. Anzi i lupi tollerano le ingiustizie molto meno dei cani, …semmai abbiamo insegnato ai nostri amici pelosi a subirle pazientemente! *Laureata in Biologia nel 2004, ha conseguito il dottorato di ricerca in Ecologia e Conservazione della Biodiversità pochi anni dopo a Roma, sua città natale. Negli ultimi 5 anni ha svolto attività di ricerca prevalentemente in ecologia, in Italia e all’estero. Ora si è convertita alla comunicazione della scienza con particolare riferimento a temi ambientali. Questo blog nasce per la sua passione di condividere e promuovere la cultura scientifica, con uno stile divulgativo semplice, accattivante ma rigoroso.

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