I felini domestici sono più longevi di un tempo tanto che la cura del gatto anziano non è più l’eccezione, ma la regola: questo grazie ai progressi della medicina veterinaria e ad una maggior informazione, attenzione e capacità gestionale da parte dei proprietari.

La cura del gatto anziano

Il gatto anziano va incontro a diversi cambiamenti fisiologici e comportamentali e tende ad essere più vulnerabile a determinate malattie. I mutamenti fisiologici includono una ridotta capacità nel percepire gli odori e i gusti, nel digerire i grassi e le proteine, un calo dell’udito, delle capacità difensive del sistema immunitario, dell’elasticità cutanea e della tolleranza allo stress. Anche il comportamento può subire dei cambiamenti, spesso correlati a quelli fisiologici: invecchiando, il gatto tende gradualmente ad adattarsi a queste variazioni organiche e spesso a mascherarle. il che rende davvero difficile ai proprietari la possibilità di notarle. Il gatto anziano solitamente caccia di meno, tende a passare più tempo in casa, dorme molto, ha un appetito altalenante, è poco propenso al gioco e alla pulizia personale, può diventare più schivo o meno tollerante alle manipolazioni e alle interazioni sociali e, ancora, iniziare a vocalizzare senza apparente motivo.

La vecchiaia è la fase della vita in cui il gatto ha maggiore bisogno di voi, sebbene non lo dichiarerà mai apertamente!. Ecco perché diviene fondamentale osservarlo con maggiore attenzione e farlo controllare periodicamente al fine di rilevare con un certo anticipo eventuali problemi e poterlo aiutare ad affrontare il suo status di anziano nel miglior modo possibile: talvolta anche piccole e semplici accortezze possono davvero migliorare la qualità di vita del vostro amico a quattro zampe.

la cura del gatto anziano

Abbiamo visto come il gatto anziano tenda a muoversi di meno e ad aver minor cura di sé, spesso a causa di problematiche articolari, pertanto una buona abitudine è quella di controllare con regolarità la lunghezza delle unghie, tagliargliele o farle tagliare se necessario, e le condizioni del pelo evitando la formazione di nodi mediante routinaria spazzolatura o ricorrendo ad un toelettatore per districarlo e mantenerlo sano. Un’altra accortezza utile è quella di somministrargli con regolarità prodotti rimuovi-pelo, per bocca o nel cibo, in maniera tale da evitare fenomeni ricorrenti di vomito e/o difficoltà nella defecazione (costipazione). Un altro aspetto da curare è la lettiera: anche se il gatto è abituato ad uscire, fornirgli comunque la possibilità di “sporcare” in casa, evitando lettiere troppo alte (ricordatevi sempre dell’artrosi senile!), prediligendo quelle aperte e posizionandole in luoghi tranquilli e appartati dell’abitazione. Questo consentirà, tra l’altro, di poter controllare sia le urine che le feci ed, eventualmente, poterle raccogliere per farle controllare dal proprio veterinario di fiducia.

Un gatto anziano può tendere ad avere meno appetito, sia per una riduzione dell’olfatto e del senso del gusto che per problemi a livello di bocca e denti. In quest’ultimo caso si potrebbero notare tendenza a perdere il cibo mentre mangia, sentire rumore stridente durante la masticazione e, ancora, percepire una notevole alitosi o osservare ipersalivazione: in tutti questi frangenti converrebbe rivolgersi al veterinario di fiducia per un controllo. Esistono poi dei “trucchetti” per invogliare il gatto a mangiare, qualora sia diventato più restio e selettivo a causa dell’età: offrire piccoli pasti frequentemente, utilizzare ciotole di diametro ampio per evitare che le vibrisse tocchino il bordo (cosa potenzialmente disturbante il gatto!), porre la ciotola leggermente in alto così da non costringerlo ad una posizione troppo incurvata, talvolta dolorosa , scaldare lievemente il cibo umido prima di offrirlo, scegliere cibi di consistenza soffice, evitare di lasciare per ore nella ciotola quello che ha avanzato. In casi estremi, potrebbe aiutare sedersi accanto al gatto, parlandogli e accarezzandolo mentre approccia il pasto o imboccarlo con gentilezza e pazienza. Fondamentale sempre, ma a maggior ragione nel gatto anziano, il lasciare a disposizione acqua: per indurlo a bere di più sono molto funzionali le fontanelle, un particolare tipo di ciotola in cui l’acqua scorre in continuazione, cosa davvero attrattiva per i felini. Talvolta può essere anche utile allungare con acqua il cibo umido.

la cura del gatto anziano.

Al fine di rendere la vita più semplice al vostro gatto anziano si possono mettere in atto piccoli accorgimenti “ambientali” che non richiedono uno stravolgimento architettonico, ma possono davvero aiutare il vecchio felino. Sarebbe opportuno che tutte le risorse a lui necessarie (fonti di cibo e acqua, lettiera, zone di riposo, zone di gioco/caccia) fossero sullo stesso piano della casa, evitandogli scale o rialzi su cui saltare. Per quanto appaia “pigro” e riduca l’interesse nel tempo, un gatto non smette mai davvero di aver voglia di giocare perciò bisognerebbe dedicare del tempo a farlo divertire in modi consoni all’età. A tal riguardo risultano ideali le scatole di cartone, purché si lasci il lato aperto ad altezza pavimento, in maniera tale da stuzzicare l’innata e incontrollabile tendenza ad esplorare e/o giochi grandi e soffici così da permettergli di “agguantarli” e abbracciarli con gli arti anteriori e “scalciare” con quelli posteriori, ottimo esercizio per mantenere la tonicità muscolare. A tal fine anche i tira graffi possono aiutare, quelli però posti in orizzontale in maniera tale da non costringerlo a movimenti potenzialmente fastidiosi a causa dell’artrosi. Se il gatto è sempre stato abituato a passare ore ad osservare l’esterno davanti ad una finestra, un buon trucco per aiutarlo a salirci ancora è porre, ad esempio, una rampa fino al davanzale. Non bisogna, infine, trascurare mai il posizionamento e della lettiera e delle zone di riposo: il gatto è un animale riservato per natura, invecchiando può divenire addirittura schivo ragione per cui bisogna garantirgli privacy e tranquillità, oltre che facilità nel raggiungimento sia della cuccia che del bagno!. A questo proposito scegliere lettiere basse e preferibilmente aperte e garantirgli luoghi di ricovero soffici, ad altezza terra ma appartati e in cui non tenda ad impigliarsi con troppa facilità con le unghie.

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