Sirtori (Lecco), 30 aprile 2018 – Joe, esemplare di razza shitzu di appena 3 anni poco più grande di un gatto, come un Davide contro due Golia, si è frapposto tra i suoi padroni e i due cani del vicino, un pitbull e un boxer sconfinati nel loro giardino. Nulla ha potuto contro i due molossoidi, che lo hanno sbranato come si trattasse di un orsetto di peluche, ma almeno ha consentito ai suoi possessori di guadagnare minuti preziosi e rintanarsi al sicuro, evitando la stessa sorte. A raccontare e denunciare quello che è successo l’altro giorno a Sirtori è Enrico Nocera, 35 anni, che con la moglie e i due figli di 14 e 4 anni abita in una villetta condominiale in via Resempiano, dove viveva anche il loro cane Joe, non un semplice animale domestico da compagnia, bensì uno di famiglia, quasi un terzo figlio o il fratellino di casa.

«Mia moglie e mio figlio più grande erano in giardino quando i due cani del vicino sono sbucati dal nulla, dopo aver scavato un buco sotto una triplice rete che separa il loro recinto dalla nostra proprietà – riferisce il brianzolo -. I due grossi cani si sono diretti subito contro mio figlio, il nostro Joe però si è messo in mezzo, permettendo prima a mio figlio di salvare la mamma e poi di correre insieme al riparo». Genitore e ragazzo non hanno potuto nulla per strappare Joe dalle fauci dei due molossi, sarebbero stati assaliti entrambe anche loro. Neppure i carabinieri, accorsi poco dopo, sono stati da soli in grado di placare la furia del pitbull e del boxer, hanno dovuto chiedere l’aiuto di un veterinario dell’Ats e dell’accalappiacani.

Le due bestie adesso si trovano sotto sequestro in un canile, per Joe invece non c’è stato niente da fare: «È stata una scena straziante, lo hanno fatto a pezzi, non riusciamo a dormire la notte per il dolore, l’orrore e la paura che proviamo», riferisce il padre di famiglia. Già in passato aveva segnalato la pericolosità di quei due cani e l’addestramento aggressivo a cui sono stati sottoposti per renderli più feroci. «Eppure in Italia deve sempre succedere qualcosa di brutto prima che qualcuno intervenga – si sfoga il 35enne -. Non oso neppure immaginare se fosse stato presente anche mio figlio più piccolo o se il nostro Joe non si fosse sacrificato. Mi auguro che almeno quello che è capitato a noi serva per risparmiare lo stesso ad altri».

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