Investì intenzionalmente Spillo e lo uccise ma le telecamere lo incastrano. Le immagini agghiaccianti fecero il giro dei social. Un furgoncino dei rifiuti a tutta velocità che punta, insegue ed investe un cane che, travolto, rimane a terra agonizzante ed infine, tra le braccia del suo proprietario, muore. Teatro della drammatica vicenda, una strada periferica, nell’area industriale di San Severo, in provincia di Foggia. A distanza di quattro anni, grazie alle immagini registrate dalla telecamera di sorveglianza di un’officina meccanica, il tribunale di Foggia ha condannato l’investitore a mesi 6 di reclusione (pena sospesa) per uccisione di animale, al rimborso delle spese legali e la risarcimento della parte civile OIPA, che aveva sporto denuncia e si era costituita parte. L’uomo condannato in primo grado è un operatore dell’azienda addetta alla raccolta dei rifiuti per il Comune, è stato sospeso e trasferito.

L’episodio all’epoca scatenò molto sdegno. Stando alle guardie zoofila di Oipa, infatti, era solo l’ultimo di una serie di analoghe uccisioni o ferimenti di cani randagi nella zona. Stavolta, però il cane non era un randagio, si chiamava Spillo e quel giorno aspettava il suo proprietario che si era allontanato per qualche minuto, fuori dal cancello di una piccola azienda. La denuncia presentata da Oipa alla polizia municipale per omissione di soccorso era finita in nulla. L’associazione animalista ha così deciso di procedere con una denuncia penale e s’è poi costituita parte civile. «Questo ci ha dato modo di presentare il nostro perito di parte, Luigina Quarta, ingegnere informatico – spiega l’avvocato Claudia Taccani, responsabile Sportello Legale Oipa – la quale è riuscita a dimostrare che la dinamica del sinistro era intenzionale, l’uomo alla guida del furgoncino aveva visto Spillo. Il cane aveva tentato di fuggire ma l’uomo lo aveva puntato e investito, intenzionalmente». Un precedente importantissimo e raro da un punto di vista legale, precisa l’avvocato, «in quanto la condanna, anche se di primo grado, è per uccisione di animale (art.544 bis codice penale) e non per la violazione del Codice della strada, quindi è stata riconosciuta la responsabilità penale».

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