foto4infLa Relazione sulla libera professione intramuraria nel SSN evidenzia una “estrema variabilità” tra le Regioni. I Dirigenti Veterinari si confermano a rapporto esclusivo.
Il Ministero della Salute ha pubblicato la Relazione sullo stato di attuazione dell’esercizio dell’attività libero-professionale intramuraria 2014. Il documento, già trasmesso al Parlamento, raccoglie i risultati dell’analisi condotta dal preposto Osservatorio nazionale, con l’obiettivo di aggiornare le conoscenze, evidenziare i miglioramenti attuativi e valorizzare le migliori pratiche. Dal punto di vista normativo, la Relazione tiene conto delle novità intervenute in materia soprattutto dopo l’emanazione del Decreto Balduzzi. (convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre 2012, n. 189).

Il rapporto conferma che la quasi totalità dei Dirigenti Medici e Sanitari del nostro Paese ha optato per il rapporto di esclusività con la struttura sanitaria presso la quale opera, un valore assoluto che raggiunge il 98,6% fra i Dirigenti Veterinari e si conferma sostanzialmente stabile. Nel 2014, su 5.465 Dirigenti Veterinari totali, 5.388 risultano a rapporto esclusivo con il SSN. Dal raffronto con il primo anno di riferimento, il 2010, emerge un totale di 5.704  Dirigenti Veterinari e 5.616 a rapporto esclusivo, pari al 98,5%.

Il Conto Annuale della Ragioneria di Stato quantifica l’indennità di esclusività percepita nel 2014 dai Dirigenti Medici e Sanitari in circa 1.284 milioni di euro (in media 10.798 €/anno pro-capite) in lieve aumento rispetto all’anno precedente.

Nel corso dell’ultimo triennio, è diminuito il numero dei Dirigenti medici che esercita la libera professione intramuraria, passando da 59.000 del 2012 (pari al 48% del totale medici), a 53.000 nel 2014 (pari al 44% circa del totale Dirigenti medici del SSN). Pur con variabili da Regione a Regione, il quadro conferma che la maggioranza delle attività si svolge all’interno delle mura aziendali anzichè in spazi esterni (ad esempio in regime ambulatoriale presso il proprio studio professionale).

Solo 11 Regioni/Province Autonome hanno istituito un organismo paritetico per la verifica dello svolgimento dell’attività libero-professionale, di cui fanno parte le organizzazioni sindacali della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria, oltre a rappresentanze dei cittadini-utenti delle prestazioni. Compito dell’organismo paritetico è di concorrere a rilevare i volumi prestazionali e precisare le modalità di controllo dell’insorgenza del conflitto di interessi o di situazioni che comunque implichino forme di concorrenza sleale, definendo anche le relative misure sanzionatorie.
Le linee guida sono state emanate o aggiornate da 13 Regioni, evidenziando un miglioramento rispetto ai risultati della rilevazione 2013; spazi idonei e sufficienti per esercitare la libera professione sono assicurati solo in 5 Regioni, mentre nelle restanti- accertata la carenza più o meno marcata di spazi aziendali- è stato necessario ricorrere all’acquisto di spazi esterni o al programma sperimentale per lo svolgimento dell’attività libero-professionale e, in via residuale, allo svolgimento presso gli studi privati dei professionisti collegati in rete. (fonte)

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Relazione sullo stato di attuazione dell’esercizio dell’attività libero-professionale intramuraria
(Anno 2014)

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