didattica medicaDopo la richiesta di interruzione della sperimentazione animale, l’Amministrazione Universitaria ed i Ricercatori ​di Unife hanno pubblicato la loro risposta.
“Consci delle implicazioni di ordine etico e morale e della crescente sensibilità attorno all’argomento della sperimentazione animale”, accademici e ricercatori dell’Università di Ferrara, si dicono “ben li​eti ​di valutare tutti i suggerimenti che la società civile ritenga di formulare e sono aperti a un sereno confronto con chi si ponga con atteggiamento costruttivo per migliorare l’efficienza della ricerca e il benessere degli animali”.

“Corre però anche l’obbligo di rispondere a campagne di disinformazione diffamatorie- aggiungono- che utilizzando in modo pretestuoso la giusta tendenza che tutti condividiamo al rispetto della natura e degli animali, ottengono il solo risultato di disorientare i cittadini in merito ad un problema che al contrario va analizzato con serenità ed obiettività”.

La nota spiega che “l’uso degli animali da esperimento è assolutamente indispensabile alla moderna ricerca biomedica: non è corretto affermare che l’uso di colture cellulari (in vitro) o la modellistica computerizzata (metodiche di indagine peraltro ampiamente utilizzate nei nostri laboratori) possono sostituire completamente lo studio dei processi fisiopatologici nell’ organismo vivente (necessariamente un animale da esperimento, se non vogliamo ricorrere direttamente all’essere umano)”.

L’attività di ricerca sugli animali “non solo è indispensabile al progresso dello stato di salute degli uomini, ma anche a quello degli animali stessi, essendo alla base di nuovi farmaci, procedure chirurgiche e, più in generale, del miglioramento delle conoscenze di biologia, fisiologia e patologia, medica e veterinaria. Tale attività non è qualcosa che si svolge nell’ombra ma al contrario è regolamentata da rigorose leggi nazionali e direttive comunitarie, richiede specifiche autorizzazioni da parte del Ministero della Salute, è sottoposta a costante vigilanza da parte delle Autorità competenti ed è costantemente monitorata da Organismi istituzionali preposti al benessere animale”.

“Certamente, i modelli animali non sono sempre accuratamente predittivi delle risposte verificabili nell’essere umano, ma nella stragrande maggioranza dei casi lo sono, e con ragionevole accuratezza. Come già sottolineato in altre occasioni, non esiste alcuna​ rivista scientifica seria che metta in discussione l’ assoluta necessità di verificare in un modello animale l’ effetto di un farmaco prima di trasferirne la sperimentazione all’essere umano. Tra l’altro ciò costituisce anche obbligo di legge. Non esiste ​alcuna​ rivista scientifica seria che metta in dubbio l’ assoluta importanza dello studio di modelli animali per la comprensione di processi biologici o fisiopatologici fondamentali negli esseri umani, dallo studio della cancerogenesi a quello delle cellule staminali o del sistema nervoso”.

“Al tempo stesso è importante rendere noto che la comunità scientifica si interroga continuamente e responsabilmente sulle iniziative da intraprendere per ridurre l’uso di animali da esperimento ed evitare con il maggior impegno possibile qualsiasi sofferenza inutile. La crudeltà è assolutamente incompatibile con qualsiasi ricerca di qualità. Ciò è un principio cardine per tutti i ricercatori, che agiscono secondo “scienza e coscienza” per il benessere comune e nel più assoluto rispetto dei più rigorosi principi etici e di tutte le norme di legge”.

“Affermare che sia possibile permettere il progresso della scienza medica arrestando la sperimentazione animale è come dire che i vaccini fanno male o che è possibile curare malattie gravi, progressive ed invalidanti mediante aromi, meditazione o bizzarre diete alimentari. L’Università – concludono- è luogo di Scienza e di Cultura ed ha la missione di diffonderne contenuti e valori a beneficio di tutta la società”.

Sperimentazione, minacce di morte per lo stabulario Unife

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