Il giudice per l’udienza preliminare di Verona si è espresso per il “non luogo a procedere” per la virologa e per altri dodici indagati. Il commento di Ilaria Capua.

L’Assessore veneto Elena Donazzan è stata fra i primi a dare pubblicamente la notizia “del proscioglimento di Ilaria Capua da ogni accusa con la chiusura delle indagini avviate a suo carico dalla procura di Roma per sospetto ‘traffico di virus’. La magistratura inquirente ha ritenuto che il fatto non sussista, restituendo quindi piena onorabilità ad una virologa che ha reso grande il nome dell’Italia nel mondo scientifico internazionale”- dichiara l’assessore regionale all’Istruzione. La notizia le è stata comunicata direttamente dalla ricercatrice padovana, a pochi giorni dalla sua decisione di lasciare l’Italia.

L’accusa parlava di un’associazione a delinquere attiva dal 1999 al 2003 che avrebbe impiegato virus altamente patogeni (H9 e H7N3), di provenienza illecita, “al fine di produrre in forma clandestina, senza la prescritta autorizzazione ministeriale, specialità medicinali ad uso veterinario, procedendo poi, sempre in forma illecita, alla loro commercializzazione e alla loro somministrazione agli animali avicoli di allevamenti intensivi, determinando così il contagio di sette operatori del settore come accertato dall’Istituto Superiore di Sanità e, quale misura di prevenzione, l’abbattimento di milioni di capi di polli e tacchini” (danno, questo, da 40 milioni di euro). Le indagini erano partite ad aprile del 2005.

Anche il giudice per l’udienza preliminare di Verona ha prosciolto Ilaria Capua  «perché il fatto non sussiste»- riferisce il Corriere della Sera. Un verdetto giunto al termine di un’indagine partita da Roma e spacchettata fra diverse procure per finire, a Verona, tra le mani del pm Maria Beatrice Zanotti.  Il giudice per l’udienza preliminare di Verona Laura Donati ha deciso che non ci sarà alcun processo a carico di 13 persone accusate di “produrre in forma clandestina, senza autorizzazione del Ministero, specialità medicinali ad uno veterinario per poi commercializzarli”.

Restano pendenti due processi- Gli avvocati veronesi della virologa, Tiburzio e Armando De Zuani commentano: “Confidavamo nel pieno proscioglimento, che accogliamo senza sorpresa ma con soddisfazione». E ora? «Dal filone originario del tribunale di Roma restano pendenti due processi: a Pavia, dove i reati contestati sono prescritti, e a Padova, dove attendiamo la sentenza dopo la richiesta di archiviazione da parte della pubblica accusa. Previsioni? Mai dire mai, ne abbiamo viste di tutti i colori, però siamo fiduciosi. La dottoressa Capua ha sempre agito nel rigoroso rispetto della legge e i riscontri processuali l’hanno ampiamente evidenziato».

“Non avevo più il coraggio di uscire, di andare dal fruttivendolo”- “So che era un’indagine che riposava in qualche cassetto dal 2004. E che, come dicevo, era stata archiviata dagli Stati Uniti. Non so, forse qualcuno non mi voleva bene»- dichiara Ilaria Capua al Corriere della Sera, raccontando al giornalista Gian Antonio Stella il proprio stato d’animo di oggi e di questi anni. Mai ascoltata dai magistrati nel corso dell’inchiesta, Ilaria Capua racconta delle difficoltà incontrate anche in Parlamento in seguito all’avvio dell’inchiesta. Oggi- dichiara-  «Mi sento sfregiata. Come se mi avessero buttato addosso l’acido. E certe ferite non se ne vanno…»

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