(ANSA) – ROMA, 14 FEB – PAOLA CAPRIOLO, AVVENTURE DI UN GATTO VIAGGIATORE. DAI GRIGIONI ALLA GRECIA (E RITORNO) (Bompiani, pp.174, 13 Euro). Dalla Svizzera all’Alsazia, dall’Austria fino alla Grecia e poi di nuovo indietro, verso l’Italia: sono questi i mitici viaggi di Ela, un micione dal pelo fulvo e dall’indole carismatica a cui Paola Capriolo dedica il suo ultimo, divertente libro, “Avventure di un gatto viaggiatore”, edito da Bompiani. Il libro racconta con toni brillanti e spassosi le vacanze “a tre” che l’autrice e suo marito hanno deciso di vivere in Grecia insieme a Ela, nonostante da più parti fosse arrivato loro il consiglio di non portarlo con sé. Superando con intelligenza e spirito di iniziativa le difficoltà organizzative, i due “genitori” sono riusciti a predisporre tutto nel migliore dei modi per far sì che il viaggio non fosse per il gatto troppo stancante o eccessivamente lontano dalla sua ‘natura’.

Del resto Ela, il cui nome deriva dal monte Piz Ela che sovrasta il villaggio svizzero in cui è nato il 17 giugno 2012, come tutti i gatti è un “animale semidomestico”, che nonostante sia capace di amare con tutto se stesso resta per l’uomo misterioso “come la faccia nascosta della luna o le terre favolose situate oltre le Colonne d’Ercole”, spiega Capriolo. Proprio per offrire un valido aiuto ai lettori che volessero affrontare una simile “impresa”, tutti i preparativi per la partenza vengono descritti nel libro nei minimi particolari. Dopo alcuni viaggi brevi e “di prova”, la prima idea per affrontare la lunga vacanza in Grecia con il piccolo felino era stata comprare una bella gabbia spaziosa, subito sostituita da una serie di altre soluzioni un po’ più impegnative ma di certo meno “fredde”. Innanzitutto i proprietari di Ela hanno trovato una compagnia di navigazione che avesse la pet cabin, per poter pernottare liberamente insieme al gatto; poi hanno comprato un collare elastico (per non farlo strozzare) con una medaglietta su cui incidere il nome del gatto e il loro cellulare; hanno preparato un bagaglio fornito di tutto, dal plaid alle trasportine, dai guinzagli al cibo.

Infine hanno deciso che sulla porta delle camere degli alberghi di ogni singola tappa del viaggio in Grecia avrebbero appeso un cartello bilingue con il divieto di entrare e la scritta “animale pericoloso”: un modo divertente e originale per eliminare il rischio di perdere Ela, che magari chissà sarebbe potuto sgattaiolare fuori per via di una porta lasciata aperta per dare aria alla camera da una cameriera poco attenta. Quando dopo tanta preparazione è arrivato il momento di vivere finalmente il viaggio, l’autrice racconta che tutto è andato per il meglio e che l’esperienza si è rivelata positiva. Anche per Ela, che è riuscito perfino ad arricchire “la sfera delle sue cognizioni visitando spiagge e siti archeologici e ricevuto le carezze di esotiche cameriere”. 
   

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