IL BLITZ

Importavano cuccioli di cane
dall’Ungheria, denunciati

L’accusa è di maltrattamento e contrabbando. L’auto su cui i tre viaggiavano con i cagnolini era stata «pedinata» dagli animalisti di Eital, poi è intervenuta la Guardia di Finanza

PADOVA Quarantuno cuccioli di cane di circa 8 settimane, tra maltesi, bulldog e volpini, destinati al mercato illegale, sono stati scoperti in un blitz dall’Eital, l’ente italiano per la tutela degli animali e della legalità, in collaborazione con la Guardia di Finanza di Gorizia e del parlamentare del Movimento 5 Stelle, Paolo Bernini. I cuccioli erano a bordo di una Fiat Multipla che è stata “agganciata” lungo l’A13 all’altezza della stazione di servizio San Pelagio Ovest, nei pressi di Due Carrare.

Gli attivisti hanno pedinato l’auto dall’Ungheria, paese di provenienza dei cagnolini, fino al confine italiano. Gli animali, rimasti ammassati a bordo dell’auto per 15 ore, erano in pessime condizioni. Venduti al mercato illegale, sarebbero valsi intorno ai 40 mila euro. I cuccioli sono stati sequestrati e affidati in custodia giudiziale alla Guardia di Finanza goriziana. Tre campani, tutti con precedenti penali, sono stati denunciati per maltrattamenti e contrabbando di animali di affezione e ricettazione. Ora rischiano una pena fino a tre anni di reclusione e migliaia di euro di multa.

Il giro di affari della compravendita clandestina di cani in Italia ammonta a circa mezzo miliardo di euro. Secondo l’associazione Eital il fenomeno ha «peculiarità mafiose»: la filiera del mercato illegale prevede infatti un raccoglitore di cuccioli all’estero (in Ungheria o in Slovacchia), un trasportatore, un ricettatore intermediario tra produttore e venditore, un commerciante o allevatore italiano che innesta il microchip ai cani grazie a qualche veterinario compiacente e un venditore finale, che solitamente non è a conoscenza dell’origine del cucciolo acquistato.

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