Venerdì, 11 Dicembre 2015 13:30

crollo napoli«È stato un fulmine a ciel sereno, non c’erano avvisaglie del crollo, almeno fino a venerdì. Gli studenti sono stati sempre in sicurezza. Questa è la cosa più importante».
Lo dichiara al Mattino di Napoli Gaetano Manfredi, il rettore della Federico II e presidente della Conferenza nazionale dei rettori, è scosso; fa la spola tra via Veterinaria, strada che prende il nome proprio dalla facoltà parzialmente crollata, e il suo ufficio.

«È un zona piena di cavità- spiega-, quella di via Veterinaria ma non eravamo al corrente del fatto che ce ne fosse una proprio sotto quelle due palazzine. La vigilanza, come dicevo, si è accorta delle lesioni e ha dato l’allarme. Quando c’è stato il crollo, intorno alle 13, erano completamente vuote. Nelle palazzine c’erano uffici dei docenti, la presidenza e piccoli laboratori. Nell’intera area sotto il profilo della sicurezza era tutto sotto controllo. La mia idea è che il crollo sia stato innescato da perdite di acqua che possono provenire dai sottoservizi ma non ho certezze. A dire il vero la strada prospiciente mostrava un avvallamento; chissà, forse quella era la sede delle infiltrazioni di acqua».

Sulla sicurezza della Federico II, aggiunge: «Abbiamo complessi nuovi e sedi storiche che sono soggette a continui interventi di manutenzione. Per Veterinaria, sede di nostra proprietà, per esempio è già da tempo in atto un parziale trasferimento della sede nella zona dell’ex Frullone dove c’è anche l’ospedale veterinario. Lì resterà solo l’edificio storico, il trasferimento si concluderà in tre anni.Manutenere il patrimonio immobiliare è un grande sacrificio. Ma sulla sicurezza posso rassicurare tutti: non facciamo sconti a nessuno. Spendiamo ogni anno 60 milioni, 10 per la manutenzione ordinaria e 50 per le ristrutturazioni. È chiaro che negli edifici più vecchi bisogna fare interventi radicali. Per esempio a Mezzocannone abbiamo una gara, il primo lotto, per la parte dopo lo scalone della Minerva. Abbiamo cantieri a Farmacia, a Ingegneria, a Portici stiamo prendendo nuove strutture per Agraria. A San Giovanni a Teduccio porteremo un pezzo di Ingegneria».

 Gli studenti di Veterinaria – e non solo – attribuiscono il crollo al governo. «Dal governo riceviamo 330 milioni. Una cifra che racconta come in tutto il Paese, e non solo per Napoli, esista un problema di finanziamento delle università. Servono più fondi, è pacifico. La Federico II arriva a incassare ogni anno 450 milioni, la differenza è merito nostro e arriva attraverso la ricerca e altre fonti di finanziamento interne. Si deve fare di più, le Università sono la vita, l’essenza delle città stesse e a Napoli vale ancora di più. In generale è il sistema Paese che ci va a perdere».

Quanto al ruolo dell’Amministrazione cittadina, Manfredi conclude:«Noi al Comune chiediamo servizi: a iniziare dai trasporti, il Comune deve rendere vivibili le aree dove ci sono le sedi universitarie, chiediamo sicurezza e sorveglianza». «Ho sospeso le lezioni fino a domenica. Lunedì ho la speranza che si ritorni nelle aule a patto che l’area venga liberata dai detriti»

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