Venerdì, 15 Gennaio 2016 11:54

matteo renzi La denominazione ‘Ministero dell’Agroalimentare’ è un messaggio ‘simbolico’ dice Renzi, ma il Sindacato dei Veterinari pubblici mette le mani avanti.
In occasione della firma del Protocollo tra Ministero e Intesa Sanpaolo il Presidente del Consiglio Matteo Renzi  ha annunciato che il DIcastero attualemtner retto da Maurizio Martina si chiamerà Ministero dell’Agroalimentare. La nuova denominazione -un effetto diretto della riforma Madia sulla semplificazione della PA- potrà essere formalizzata da uno dei decreti attuativi in dirittura d’arrivo. Il Premier ha parlato di “messaggio simbolico” per “far tornare di moda tutto ciò che è agricoltura ed agroalimentare”. Per il Ministro Martina il passaggio al Ministero dell’Agroalimentare è un “approdo naturale per valorizzare al massimo la spinta di Expo”. Va in questa direzione il Protocollo con Intesa San Paolo (6 miliardi di euro in 3 anni per far crescere investimenti e occupazione) allo scopo di  incrementare l’internazionalizzazione e valorizzare gli investimenti nelle filiere produttive, con un primo ambito di azione relativo al settore zootecnico e al sistema lattiero-caseario nazionale.

“Non vogliamo nemmeno ipotizzare – ha dichiarato il Segretario Nazionale dei Veterinari di Medicina pubblica Aldo Grasselli – che al mutamento della denominazione possa fare seguito anche un’attribuzione di competenze che devono restare al loro posto. Siamo certi che il premier Matteo Renzi non sarà così incauto o mal consigliato da immaginare di togliere al ministero della Salute e alle Regioni la direzione dei Servizi dei Dipartimenti di Prevenzione, della sicurezza alimentare e della sanità pubblica veterinaria”.

L’attuale denominazione ” Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali” risale al 2008, quando venne aggiunto il termine “Alimentari”. Cadeva invece a febbraio del 2004 l’ipotesi di denominare il Dicastero di XX Settembre “Ministero dell’Alimentazione” e l’allora Ministro Gianni Alemanno rassicurava la categoria sulla circostanza che il cambio di nome non avrebbe comportato una diversa collocazione dei Servizi Veterinari.

Sul cambio di denominazione è intervenuto anche il Presidente di Federalimentare Luigi Scordamaglia ribadendo che i servizi veterinari “vanno considerati intoccabili”.

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