ROMA, 12 APRILE 2016 – Troppe, innumerevoli forse le richieste dei proprietari di cani che hanno fretta di diventare ex: sia in rete che in canali non virtuali non si contano gli annunci di chi, con una motivazione o con un’altra, ha voglia di cedere il cane che apparentemente ha tanto amato. Ci si ritrova a leggere quasi sempre le stesse “scuse”: “Mio figlio soffre di allergia”, “Ora che la famiglia si è allargata non abbiamo più tanto posto in casa”, “Ho trovato un lavoro stabile”, “Il cane è diventato cattivo”, “Amo tanto i cani e vorrei che avesse un giardino quindi lo cedo”, “I miei bambini non vogliono più giocarci perché lui si ribella”, “Sporca in casa”, “Perde pelo”, “È cresciuto troppo ma quando l’ho preso pensavo che restasse piccolo”, “La sera devo uscire e lui abbaia”, “Rompe tutto quello che gli capita a tiro”, “Mi trasferisco e non posso portarlo con me”, “È diventato anziano e non riesco più ad accudirlo, “Lo regalo perché non posso più tenerlo ma voglio un rimborso del prezzo pagato”… e chi più ne ha più ne metta. Chi veramente è capace di amare gli animali ed ha il rispetto per la vita, ogni qualvolta si imbatte in annunci del tipo sopra citati, riceve un pugno nello stomaco e resta senza respiro. In questo pezzo non posso e non riesco a restare super partes e non “abbaio” allo scopo di fare populismo. Vorrei che ci fosse rispetto per i miei amici cani e la legge italiana la considero troppo lacunosa in materia dei reati di animali d’affezione. Le persone che vorrebbero adottare o acquistare un cane dovrebbero essere sottoposte ad attente valutazioni di idoneità psichiatrica nonché a corsi obbligatori di educazione cinofila.  Il cane è un essere vivente che prova emozioni e che ha un grande difetto: è capace di essere fedele e di amare incondizionatamente il suo umano anche se questi è un aguzzino, un insensibile ed è pronto a sbarazzarsene alla prima difficoltà.  I cani vanno educati e, come i bambini, ad essi va insegnato come comportarsi all’interno del nucleo familiare, nelle relazioni con i propri simili e con gli interspecifici (specie diverse tra cui l’essere umano). Non si può pensare di prendere un cucciolo e non seguirlo nelle fasi della crescita e trattarlo come un oggetto o come un bambino, perché poi nella maggior parte dei casi, i problemi comportamentali arrivano e sono chiare manifestazioni di disagio la cui responsabilità è da attribuire quasi sempre ai bipedi. Il cane non è un giocattolo per i propri figli e come ho scritto tante volte con le mie zampine, ai mini esseri umani va insegnato come approcciare con i 4 zampe e quali sono gli atteggiamenti da evitare onde evitare poi tragedie che puntualmente vengono lette dai non esperti di cinofilia come “il cane ad un certo punto è impazzito ed ha attaccato”. Sapete di cosa ha bisogno un cane per essere felice? Necessità di amore, di sentirsi parte della famiglia, partecipare attivamente a quelle che sono le attività del nucleo del branco misto (umani e pelosi) e di  tempo da dedicargli in passeggiate, attività ludico-ricreative, ma soprattutto di RISPETTO. Nessuno obbliga gli esseri umani a prendere un cane, ma la scelta oltre ad essere consapevole circa le responsabilità a cui si va incontro, dovrebbe sottintendere un “finché morte non ci separi”, altrimenti vi consiglio di acquistare un cane di pezza che potrete tranquillamente riporre in un cassetto dell’usato quando passerete all’effimera volontà successiva di sostituirlo o per quando la vostra famiglia si allargherà o ancora per quando vi diagnosticheranno una pseudo allergia ai finti legami di attaccamento a cui tanto auspicate. AaronPotete seguirmi anche su Facebook alla pagina “Aaron Pensieri a 4 Zampe

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