Esiste un’antica e talvolta severa disputa nel mondo di chi ama gli animali. É quella che vede gli amanti dei gatti discutere con gli amanti dei cani su chi sia più intelligente, più furbo, più socievole. Sono altresì convinto che, al di là delle implicazioni sociali che derivano dalle ricerche degli studiosi in questo campo, essi si divertano anche ad alimentare questo dibattito pubblicando, ogni giorno, lavori che dimostrano ora la «superiorità» dell’uno, ora quella dell’altro. Se chi possiede un cane, rinfaccia al gattofilo che il suo adorato micio non gli porterà mai il giornale o le pantofole, questi risponderà al cinofilo che al gatto non gliene può fregare di meno. Se il padrone vuole leggere un giornale muova le chiappe e vada a comprarlo in edicola e le pantofole sono nello sgabuzzino.

C’è però un’arma «letale» che hanno in mano gli amanti dei gatti. Nessun cane, di nessuna razza o incrocio, sia o no dotato di un pedigree da nobile regnante o sia l’ultimo, ma più intelligente, dei bastardini, potrà mai fare le fusa. Ci sono poche espressioni del comportamento animale che hanno colpito l’uomo e lo hanno affascinato a tal punto da considerarle quasi una magia. Che amiate o meno i gatti, provate a sedervi sul divano durante una giornata uggiosa con un libro in mano e lasciate che il gatto vi salga in grembo. Dopo pochi minuti sentirete una profonda vibrazione che si trasmette dal suo al vostro corpo. Mentre sembra dormire, il mantello si solleva leggermente percorso da un tremito magnetico che ricorda la risacca di sera, quando il mare è calmo, e voi ne udite l’andare e venire continuo che vi concilia il sonno. Se poi mettete una mano su quel corpo, sempre che non siate già nelle braccia di Morfeo, vedrete la punta di un orecchio spostarsi impercettibilmente, mentre un suono vibrante e maestoso salirà lungo il vostro braccio e raggiungerà aree sensibili del cervello, abbassando la pressione e rimuovendo lo stress.

Ma come fa il gatto a produrre questo prodigio e quale è il suo significato? Va subito detto che gli studiosi non sono ancora in grado di spiegare con precisione questo meccanismo che, a parte pochissimi altri animali selvatici, (lince, puma, ghepardo e genetta) che comunque lo producono in modo diverso, appartiene squisitamente al gatto. Tecnicamente sappiamo che son i muscoli della laringe, controllati da un «oscillatore neurale» posto nel cervello del gatto, a permettergli di emettere questa vibrazione continua in inspirazione ed espirazione, respirando anche a bocca chiusa. Ma più interessante è la seconda domanda: perché i gatti fanno le fusa? Le persone considerano comunemente le fusa come un’espressione di gioia e affetto e questo è vero, come è altrettanto vero che i gatti fanno le fusa anche quando provano dolore o paura. Si tratta quindi di un complesso strumento di comunicazione verso gli altri gatti, tra madri e cuccioli soprattutto, e verso altri animali, uomo compreso. Le fusa quindi non comunicano solo serenità, ma sono uno strumento per far capire agli altri gatti e alle persone che «non sono una minaccia» o «confortami, ne ho bisogno». Se il vostro gatto non fa le fusa, questo vuol dire che è perfettamente adattato alla famiglia e non ha bisogno di farle. Ma se viene a «impastare» con le zampine sulle vostre ginocchia vibrando come un diesel è come se vi dicesse «ciao mamma». E questa è la vera arma finale in mano ai gattofili, nella loro diuturna battaglia contro i supporter di Fido.

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