È guerra aperta tra la sezione salernitana della Lega per la difesa del cane e l’assessore all’Ambiente Gerardo Calabrese. Motivo del contendere la gestione dei due canili municipali, quello di Monte di Eboli e quello di Ostaglio. Ieri mattina, nel corso di una conferenza stampa presso il Grand Hotel Salerno, i componenti dell’associazione hanno spiegato per quale motivo hanno rinunciato a partecipare al bando per la gestione delle due strutture. «Una scelta amara – spiega Caterina Pisani – condizionata da una serie di circostanze; una su tutte, un prezzo posto a base d’asta che non avrebbe potuto e non potrà, in nessun modo, assicurare il benessere dei cani. Siamo riusciti a gestire tanti animali, attualmente 500. Ci siamo occupati di recuperi, adozioni, staffette, sterilizzazioni. Abbiamo dato a tanti cani la possibilità di vivere una vita dignitosa. Abbiamo reso i canili di Salerno luoghi di transizione, anziché luoghi di prigionia a vita e tutto questo ha permesso, tra l’altro, al Comune di risparmiare ingenti somme di denaro, circa 65mila euro».Soldi che non sono stati investiti per i canili, ma dirottati su altre spese, come denunciato dagli attivisti. Con una retta di un euro e cinquanta a cane, comprensivi di Iva, diventa impossibile «garantire una buona gestione. Occorrerebbero almeno due euro».Tra l’altro, ad oggi, l’associazione vanta un credito verso l’Amministrazione di circa 131mila euro. «Non abbandoneremo i cani – spiega Antonella Centanni – controlleremo come vengono trattati e denunceremo nelle sedi competenti eventuali maltrattamenti». Pronta la replica dell’assessore Calabrese che ha spiegato come la Lega avesse già rifiutato di sottoscrivere il contratto di gestione relativo al 2015 a causa del prezzo considerato troppo basso tuttavia «più volte invitata a trasmettere una nota di cui dettagliasse il costo giornaliero di un cane, in modo da poter chiedere un’integrazione al settore Ragioneria, la Lega non ha mai fatto pervenire tale nota».In merito poi ai crediti vantati, Calabrese ricorda che «la liquidazione della gestione dei canili è stata fatta in base alle presenze comunicate con attestazioni dell’Asl.: anno 2013 316.264,50 euro; anno 2014 320.364 euro; anno 2015 290.000 euro». Si arriva quindi al nuovo bando, ancora in fase di aggiudica, che prevede «un costo unitario giornaliero di 1,75 euro, oltre Iva se dovuta, riferito ad una popolazione canina di 550 unità».Nonostante l’aumento, però, l’associazione ha partecipato alla gara. Ma davvero il prezzo proposto dal Comune è troppo basso per garantire un’adeguata gestione? Abbiamo cercato le convenzioni sottoscritte da altri Comuni per vedere cosa succede in altre realtà. A Ferrara, l’Amministrazione per un canile da 117 posti versa al gestore più di 155mila euro l’anno, vale a dire circa 3 euro al giorno per cane. Il Comune di Viareggio per un canile/gattile da 75 posti ha fatto un bando di gara dal valore di 180mila euro. Allo stesso modo il Comunedi Foligno paga una retta di 3 euro al giorno per 50 cani. Ancora più alto il prezzo proposto dal Comune di Parma ovvero 4 euro al giorno per 170 cani, con una gestione di durata triennale. Insomma, sembra che la Lega di difesa del cane non abbia tutti i torti.©RIPRODUZIONE RISERVATA

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