
I cani, la cui temperatura normale è di circa 38-38,5 °C, non tollerano bene le temperature ambientali elevate in quanto non sono capaci di dissipare il calore attraverso la sudorazione ma soltanto ansimando.
Le razze a muso corto sono predisposte a sviluppare questa patologia: bulldog, boxer, cavalier king, carlini, pechinesi e più in generale tutti gli animali con problemi respiratori o cardiaci.
-irrequietezza e agitazione
-aumento della frequenza respiratoria, respiro affannoso e a bocca aperta
-mucose secche e appiccicose
-vomito e diarrea talvolta con sangue
-mucose rosse
-disorientamento, letargia
-tremori muscolari e crisi convulsive
-collasso, coma e morte
La diagnosi viene spesso fatta attraverso la descrizione dei fatti da parte del proprietario associata ad una temperatura rettale estremamente elevata.
Se l’intervento non è tempestivo il cane andrà rapidamente incontro a morte.
A tal fine è necessario posizionare il cane in un ambiente fresco, magari davanti ad un ventilatore e bagnarlo con acqua fresca. Bisogna invece evitare acqua ghiacciata o ghiaccio perché la diminuzione troppo brusca della temperatura porta a vasocostrizione e quindi rallenta la dissipazione di calore. Quando la temperatura scende al di sotto dei 39 ° C l’animale deve essere asciugato e tenuto a temperatura ambiente. Il paziente riceverà poi una terapia adeguata con soluzioni reidratanti o farmaci a seconda della gravità del caso e dovrà essere monitorato in quanto sono possibili complicanze anche a distanza di alcuni giorni.
La prognosi è variabile, da buona a infausta, a seconda della tempestività dell’intervento.
Articolo a cura della Clinica Veterinaria Borgarello
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