GROSSETO. Ha un nuovo capitolo – che scalda il cuore a chi lo legge – la vicenda di Andrea e del suo inseparabile amico a quattro zampe. Ricordate la storia del cagnolino di nome “Robusto” chiuso dentro un sacco nero per l’immondizia e lanciato da un’auto, a notte fonda, in un canale alla Rugginosa? E ricordate la battaglia intrapresa da chi lo aveva raccolto e nutrito – Andrea, 52 anni, senza casa e senza lavoro – perché la bestiola non gli fosse tolta e data in adozione (non avendo lui alcuna fonte di sostentamento)? Dopo i servizi del Tirreno e di Toscana Tv che raccontavano la loro storia è scattata una gara di solidarietà per aiutarli. E ora lui e il suo cane hanno trovato qualcuno che li ha accolti. Stanno a Firenzuola, nell’azienda agricola di un ex parà.leggi anche:Il tam-tam. Il Tirreno esce con la storia di Andrea e del suo’Busto nell’edizione del 13 agosto. Anche il giornalista grossetano Carlo Sestini dedica un servizio ad entrambi su Toscana Tv. Poi pubblichiamo “il pezzo” sul Tirreno web e sulla nostra pagina Facebook: e la storia comincia a “girare”. «Il servizio è rimbalzato sui siti web di tante associazioni di ex combattenti – ci dice Andrea – Un ex parà, in particolare, l’ha letto e mi ha trovato». Come? Avevamo scritto che tanti aiuti ad Andrea arrivavano dal bar nelle vicinanze del Pam di via Sabotino: «L’ex parà è andato su Google Maps, ha visto che l’unico bar era “Al Barrino” – ci spiega – ne ha cercato il numero e li ha contattati. Dal bar mi hanno chiamato subito».La gara di solidarietà. L’ex parà di Firenzuola non è stato l’unico a candidarsi per far sì che Andrea e Robusto potessero continuare insieme il loro cammino: è il destino, del resto, che ha fatto incrociare le loro strade. In redazione, per esempio, ci ha telefonato Margherita Franchi, una volontaria di Pisa che fa parte dell’associazione Maidasoli di Lamezia Terme. Prima via Twitter, poi via Fb e poi telefonicamente si è fatta avanti Valentina Belmonte, di Bari, giornalista di Quotidiano Italiano, per farci pervenire l’offerta di aiuto di Tania di Treviso. Sono tutte chance per Andrea che a Firenzuola ha trovato una prima sistemazione, non quella risolutiva: pian piano, infatti, lui vuole riuscire a camminare sulle proprie gambe: «Mi hanno chiamato da Rieti, da Torino, da Cuneo – aggiunge – Sono venuto a Firenzuola perché, possibilmente – spiega – volevo rimanere in Toscana. E anche quando stavo davanti al Pam di Grosseto ho avuto tante manifestazioni concrete di solidarietà e tanti aiuti. Voglio ringraziare tutti: i grossetani e chi ha chiamato da fuori. È la gente “comune” che non è rimasta sorda al nostro appello e che si è fatta avanti: di sindaco, vicesindaco, assessori, assistenti sociali, invece, delle istituzioni, insomma, non ho visto neanche l’ombra».
 

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