Alla Marcia per il Clima, insieme a Probios e a Microbike, porteremo un messaggio incisivo e incontestabile: il clima lo può e lo deve cambiare – in positivo –  ognuno di noi.  In sostanza il clima lo cambi tu.

Come? Cambiando menu  e adottando un’alimentazione vegan. 
Perché? Perché le emissioni di gas serra causate legate ad un’alimentazione  onnivora  sono circa  il doppio di quelle di chi sceglie un’alimentazione vegana.
I gas serra sono una minaccia invisibile, ma molto reale. Significano temperature globali più calde, eventi meteorologici estremi come ondate di calore e inondazioni, scioglimento dei ghiacci, innalzamento del livello del mare, una maggiore acidità degli oceani e conseguente sofferenza di tutte le popolazioni, umane e non umane.
Questi fenomeni sono già in atto. La siccità, le inondazioni e altri disastri determinati dai cambiamenti climatici sono diventati più frequenti e violenti negli ultimi tre decenni, con moltissimi  danni soprattutto in Paesi del Sud del mondo e determinando un crescente rischio di insicurezza alimentare. E’ quanto si legge in un rapporto pubblicato il 26 novembre dalla Fao, in vista della conferenza sui cambiamenti climatici (Cop21) di Parigi. Secondo il rapporto, a livello globale tra il 2003 e il 2013, il numero medio dei disastri naturali è quasi raddoppiato rispetto al 1980: l’ammontare totale dei danni economici è stimato essere pari a 1,5 bilioni di dollari.
Ci stiamo muovendo ad  una velocità spaventosa su un territorio di cambiamento negativo e inesplorato. E siamo tutti sulla stessa barca in un mare agitato.
Le soluzioni semplici e individuali per salvarci esistono e passano per le scelte alimentari dei paesi occidentali
L’ultimo Rapporto dell’ IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) illustra come, per limitare il riscaldamento globale entro i 2 gradi, il mondo dovrà tagliare entro il 2050 le emissioni di gas serra del 40-70% rispetto ai valori del 2010, per poi arrivare a un valore prossimo allo zero entro la fine del secolo. Per ottenere questi risultati non bisognerà rimandare oltre il 2030 l’introduzione delle misure necessarie.
Le emissioni da agricoltura e allevamento minacciano di crescere significativamente in risposta all’incremento del consumo di carne, latte e uova: l’aumento demografico e di capacità d’acquisto nei paesi di nuova ricchezza significherà, infatti il raddoppio della richiesta di alimenti di origine animale per il 2050 con la conseguenza di una maggior quantità di emissioni climalteranti.
I dati variano a seconda degli elementi e delle variabili conteggiate, ma  i gas a effetto serra (GHG) associati alla filiera produttiva della carne, del latte e delle uova, cioè agli allevamenti sono responsabili fino a 7,1 gigatonnellate (Gt) di anidride carbonica equivalente (CO2) l’anno (FAO 2013).
I conti sono presto fatti: è solo dalle scelte a tavola quotidiane di ognuno di noi che può nascere quel cambiamento  che nessun vertice governativo – anche se la FAO ha proclamato il 2016 ‘anno dei legumi’ e quindi della valorizzazione di ottime fonti di proteine ‘cruelty free’ – probabilmente avrà il coraggio di suggerire con forza. 
In sostanza il clima lo cambi tu. A tavola!

Paola Segurini
Responsabile Settore Veg e Cambiamenù

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