ROVERETO. E’ un periodo particolarmente inteso per Arcadia, il parco canile di Rovereto. Qui sono presenti i cani saliti, purtroppo, alla ribalta della cronaca negli ultimi giorni, cioè Felix, il rottweiler che ha morso il proprio proprietario ad Arco (Qui articolo) e Ronnie, il pitbull che ha aggredito Urbano Caliari, l’operatore di Trentino solidale, a Chizzola di Ala (Qui articolo). 

A Rovereto invece mercoledì scorso in zona stazione è stata recuperata la salma di un pitbull, la cui morte però desta diversi sospetti. 

Il personale del canile ha iniziato il percorso didattico sul cane. “Ronnie – spiega Pierluigi Raffo, presidente dell’Arcadia – manifesta un altissimo disagio sociale e ambientale, oltre all’assenza di buone strutture comportamentali che generano ‘fissità cognitiva’, cioè non riesce a generalizzare gli apprendimento e non sa interpretare le nuove situazioni”. 

A breve il canile entra in possesso dei dati di anamnesi e questo permette di capire le esperienze e le abitudini sociali del cane.

“Un aspetto – aggiunge il presidente – fondamentale per cercare di individuare il fattore scatenante di un comportamento così forte, deciso e impulsivo. La settimana prossima ci sarà una valutazione insieme al veterinario comportamentalista per fornire una relazione alla Asl e permettere alle autorità competenti di effettuare le proprie scelte, nel rispetto delle norme di pubblica sicurezza“.

Il rottweiler di Arco si è molto rilassato dopo l’arrivo in canile e comincia a diventare collaborativo, anche se resta sensibile e si spaventa molto facilmente. ” A breve – aggiunge Raffo – inizia il percorso con la museruola, che potrebbe avviarlo al rientro a una vita di routine ma questo solo previa sottoscrizione, da parte del proprietario, dell’impegno a un monitoraggio ogni 15 giorni, rigorosamente gratuito, al campo di Mattarello”.

La morte sospetta del pitbull a Rovereto. l’associazione Arcadia è intervenuta in stazione dei treni per recuperare il cadavere di un pitbull.

Non convinti dell’apparente disperazione del proprietario – dice Raffo – abbiamo inviato la carcassa al laboratorio per una necroscopia. Attendiamo i test per avere conferma di quanto peraltro già evidente nella prima analisi, che ha mostrato la rottura di milza e fegato, oltre a numerose ecchimosi, tutte sul lato destro. Potrebbe essere morto perché preso a calci“.

L’associazione Arcadia tiene a precisare tre aspetti. “I cani non sono pericolosi a prescindere – evidenzia il presidente – ma la mancanza di formazione dei proprietari è una delle cause della non corretta socializzazione, che porta a contraddizioni comunicative, oltre naturalmente a comportamenti indesiderati”.

Capitolo museruola. “Rientra nella sfera della prevenzione – precisa – cioè tutelare anche il cane, metterlo in condizione di non fare danno e di potersi relazionare. La museruola fornisce ottimi strumenti ai proprietari, che non possono essere tecnici in grado di leggere i comportamenti degli altri cani che incontrano”.

Introdurre l’obbligo della museruola? “Il suo uso – conclude Raffo – può essere un gesto di intelligenza che può migliorare l’accettazione e la convivenza coi cani ritenuti ‘pericolosi’ Spero che la museruola, che useremo anche per i due cani in trattamento, non solleciti nuove critiche degli ‘esperti'”.

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