Se un cane avesse un obiettivo nella propria vita ma se, per raggiungerlo, dovesse reincarnarsi in diversi quattrozampe, prima di essere pronto a realizzarlo?

Il 19 gennaio esce al cinema «Qua la zampa, diretto da Lasse Hallström, il regista che, con la storia di Hachiko, aveva fatto piangere tutti gli amanti dei cani (e non solo).
Questa volta la vicenda è di fantasia, non vera come lo era nel caso del fedelissimo cane giapponese che per anni attese il padrone morto (Nel film, Richard Gere) alla stazione ferroviaria. Ma promette di essere ugualmente commovente.

Il film è tratto dal romanzo «Dalla parte di Bailey una storia per umani» di W. Bruce Cameron (edito in Italia da Giunti) che, nel 2010, rimase per 49 settimane nella classifica dei libri più letti del «New York Times».

Nel libro, la storia viene raccontata dal punto di vista di Bailey, un cucciolo che, affascinato dal rapporto fra uomo e cane, decide di scoprire qual è il proprio obiettivo nel mondo. Si reincarnerà in diversi cani durante l’arco del tempo, finché non scoprirà qual è, realmente, il suo ruolo.

Nella versione italiana, la voce di  Bailey è quella di Gerry Scotti (nella clip sotto, lo si vede impegnato al doppiaggio).

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Nel 1962, un bambino di otto anni, Ethan Montgomery (Bryce Gheisar) e sua madre (Juliet Rylance) salvano un cucciolo di golden retriever che trovano ferito e abbandonato. Nonostante le riserve del padre di Ethan (Luke Kirby), la famiglia adotta il cucciolo e lo chiama Bailey, da qui nascerà l’amicizia che durerà una vita.

Bailey è completamente sotto la responsabilità di Ethan, che lo nutre, lo fa passeggiare, lo allena, e gli insegna qualche trucchetto. E anche quando diventa adolescente (Kj Apa) e si innamora di Hannah (Britt Robertson), non si separa mai dal suo fedele Bailey.
Ma arriva il momento di andare al college lontano da casa e proprio mentre Ethan è via, il vecchio Bailey si ammala. Ethan arriverà dal veterinario giusto in tempo per il loro saluto finale.

Ovviamente, però, questo è solo l’inizio. Bailey, infatti, rinasce nel corpo di Ellie, un pastore tedesco del dipartimento di polizia di Chicago, quindi in un corgi chiamato Tino, poi in un incrocio di pastore australiano e in san Bernardo chiamato Buddy. Ma il suo legame indissolubile rimane quello con il suo primo compagno umano, Ethan, (nella versione adulta l’attore Dennis Quaid).

L’autore, Cameron, è stato spinto a scrivere il romanzo quando la donna con cui aveva una relazione (e che in seguito sarebbe diventata sua moglie, nonché co-sceneggiatrice di «Qua la zampa!») aveva perso il suo cane, e stava attraversando un momento difficile proprio per l’elaborazione del lutto.

La produzione del film  è iniziata nel mese di agosto del 2015 a Winnipeg, Manitoba. E trovare i cani – nonché i doppioni e i cuccioli di ogni razza – è stato particolarmente impegnativo. Le «audizioni» sono state fatte in canili, rifugi e allevamenti.

Bailey è un retriever rosso, Trip, trovato in un allevamento in Arkansas. Ellie è interpretata da un pastore tedesco di nome Shadow, trovato attraverso un annuncio sul giornale a Orlando in Florida. Tino, invece, è interpretato da un corgi di nome Mailo, arrivato attraverso un annuncio su Craigslist da un signore di Los Angeles che non potevano più tenerlo a causa del suo stile di vita. Mentre l’ultima incarnazione, Buddy, si chiama, in realtà, Bolt ed è stato salvato da uno zoo del Giappone: un pastore australiano aveva saltato la recinzione e aveva trascorso la notte con una femmina di san bernardo. Poco tempo dopo nacque una cucciolata che lo zoo non voleva. Bolt era uno dei cuccioli.

«Qua la zampa!» non è solo un film sui cani. La distribuzione italiana ha voluto anche sostenere OIPA Italia – Organizzazione Internazionale Protezione Animali.

In pratica, andando a vedere il film si potrà contribuire alla causa, sostenuta dall’associazione, della lotta al randagismo in Italia.

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