MILANO – Sasha, 9 anni, ha la passione per il disegno. Buona parte del suo tempo lo trascorre immerso tra matite, colori e fogli di carta con cui dà vita ai suoi fantastici personaggi: gatti rossi, soprattutto. Sasha sembrerebbe un bambino come tanti altri, se non fosse per una diagnosi che lo accompagna dal 2012: nefroblastoma recidiva. Dopo l’asportazione del rene e i cicli di chemioterapie, è stato finalmente dimesso dall’ospedale, ma dopo un anno la malattia è tornata. Dal dicembre 2014 è ricoverato presso l’Istituto di Cancro di Kiev, dove è stato nuovamente sottoposto a tutte le terapie.

Ma Sasha è un bambino speciale soprattutto per un altro motivo. Avendo scoperto dentro di sé un piccolo artista, ha deciso di vendere parte dei suoi disegni. I gatti rossi gli sono valsi pochi spicci, 60 euro, che Sasha ha deciso di destinare ad altri bambini come lui, bisognosi di cure e farmaci costosi.

«Io voglio aiutare, ho deciso così».

Così i gatti rossi, quasi immaginari angeli custodi del bambino, hanno iniziato ad accarezzare e vegliare gli altri bimbi malati. Saltando un po’ ovunque, come nella loro natura, hanno toccato i cuori di tante persone, tutte coinvolte oggi in un grande progetto che ha portato i gatti rossi di Sasha anche in Italia.

IL PROGETTO
Il piccolo protagonista ha bussato per la prima volta alla porta di Soleterre, organizzazione laica e indipendente che opera per garantire i diritti degli individui nelle “terre sole”. «Abbiamo promesso a Sasha che i suoi gatti rossi sarebbero diventati protagonisti di una campagna volta ad aiutare tutti i bambini malati». E’ così hanno fatto. L’idea è stata di creare una linea di prodotti “Gatto Rosso” dedicata a Sasha e al suo sogno coinvolgendo diverse aziende. Tra queste la Pelikan, storico marchio nella produzione di inchiostri colori e strumenti di scrittura, che ha realizzate le confezioni con il marchio del “Gatto Rosso”:

per ogni confezione venduta, l’azienda devolverà il 10% a Soleterre.

Così l’organizzazione potrà sostenere le cure dei bambini malati di tumore con il Programma Internazionale per l’Oncologia Pediatrica (PIOP) in 6 Paesi e 3 continenti, Italia compresa.

Il PIOP in particolare è volto a sviluppare la prevenzione e la diagnosi precoce e a diminuire il livello di sofferenza dei bambini malati di cancro e delle loro famiglie nei Paesi in via di sviluppo. Coinvolge 10 ospedali, 29 associazioni e 18 enti pubblici in Italia, Ucraina, Marocco, Costa d’Avorio, Uganda, India e garantisce sostegno a più di 18 mila beneficiari malati, famiglie, medici e personale sanitario.

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L’OSTINAZIONE ALL’INFANZIA
Appena approdati in Italia, i gatti rossi di Sasha hanno già conquistato tante persone, tutte presenti a Milano nel corso della presentazione del progetto. Tra questi anche Natasha Stefanenko, testimonial già da diversi anni dell’organizzazione. E l’artista Vauro Senesi, autore del gatto rosso utilizzato come logo del progetto e ispirato alla storia del bambino. Una partecipazione accorata perché

«i bambini nelle loro meravigliose diversità – spiega Vauro – hanno un tratto comune: l’ostinazione all’infanzia. Sono tutti ostinatamente pieni di fantasia, anche nelle condizioni più disperate si ostinano a giocare. Basta dare loro qualche foglio di carta e matite colorate. Il gioco così diventa comunicazione, come con i disegni».

I gatti di Sasha hanno il merito di «aver abbattuto i muri che noi adulti continuiamo a sostenere», creando un’ideale domino solidale, dove un pezzo tira l’altro. Adesso la speranza è che siano sempre di più le aziende disposte a partecipare, brandizzando i prodotti con il logo del progetto, spingendo i gatti rossi di Sasha verso destinazioni sempre più importanti, salti sempre più alti. Affinché ci siano speranze sempre maggiori per tutti i bimbi malati del mondo.

@CorriereSociale

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