Un vecchio detto dice che i gatti cadono sempre in piedi, ma purtroppo non succede sempre cosi. Quando il gatto cade, i suoi occhi ma soprattutto una struttura situata all’interno dell’orecchio e cioè l’apparato vestibolare, informano rapidamente il cervello sulla posizione della testa rispetto al suolo. Dal cervello parte immediatamente l’input ai muscoli cervicali di girare la testa nella direzione della caduta e subito dopo anche il resto del corpo ruota, seguendo l’andamento della testa, assumendo così una posizione adeguata prima dell’atterraggio che in questo modo avviene sulle quattro zampe.La capacità di cadere in piedi può avvenire solo grazie al perfetto funzionamento di occhi e vestibolo: un gattino molto giovane, con l’apparato vestibolare completamente sviluppato ma con una capacità visiva ancora ridotta, non è in grado di atterrare sulle quattro zampe. La grande elasticità delle strutture muscolari e tendinee permette ai nostri prodigiosi amici di superare indenni cadute incredibili, purtroppo però l’atterraggio non sempre avviene su un morbido prato e l’impatto con l’asfalto o il cemento delle nostre città può rivelarsi disastroso. Ma per quale motivo un gatto cade da una finestra o da un balcone?L’errore può essere dovuto ad un salto mal calcolato o un atterraggio su un davanzale scivoloso, oppure uno spavento improvviso o, come successe al micione di un mio amico, una perdita di equilibrio durante un riposino sul cornicione. Il problema è legato all’altezza da cui cade il gatto: se non è sufficiente per la rotazione, il micio colpirà il terreno con tutto il corpo, se l’altezza è maggiore (dal secondo piano in su) non sempre le gambe riescono ad ammortizzare l’urto. I soggetti maggiormente a rischio sono gli animali giovani, più irruenti e meno esperti. In caso di cadute il gatto va sempre portato dal veterinario perché oltre alle fratture ossee, spesso molto evidenti,si possono avere anche lesioni agli organi interni, più subdole e pericolose. La vita è comunque fatta di rischi e da veterinario – ma direi anche da gatto – preferisco la possibilità di cadere da un balcone piuttosto che la claustrofobia di quattro mura.*Veterinario Ausl
