I gatti riescono a ‘spegnere’ il gene che scatena l’asma nei bambini: la scoperta arriva dal Copenhagen Studies on Asthma in Childhood Research Center (COPSAC) danese che sul Journal of Allergy and Clinical Immunology ha pubblicato lo studio intitolato “Cat exposure in early life decreases asthma risk from the 17q21 high-risk variant”. Ma come è possibile?

Lo studio. Per giungere alle loro conclusioni i ricercatori hanno analizzato l’interazione che c’è tra l’esposizione a cani e cani e una variante genetica del gene 17q21 chiamata TT che è quella che più di tutte rappresenta un fattore di rischio per l’asma infantile. Per comprendere gli effetti di questa interazione, i ricercatori hanno analizzato 377 bambini la cui madre aveva l’asma (il 30% dei quali con la variante TT), ne hanno mappato i geni e hanno raccolto informazioni circa l’ambiente in cui crescevano (come la presenza di cani e gatti e relativi allergeni).

Risultati. Dai dati raccolti è emerso che l’esposizione, dalla nascita, a cani e gatti è associata ad un minor rischio di asma tra i bambini con la variante genetica TT. In particolare però un vero e proprio effetto ‘switch off’ (di spegnimento) dell’asma è riscontrabile in presenza di un gatto: insomma, vivere con un gatto dalla nascita diminuisce il rischio di sviluppare l’asma.

I gatti e altre malattie. Inoltre, fanno sapere i ricercatori danesi, il genotipo TT è stato associato anche ad un rischio maggiore di polmonite e bronchiolite che i gatti riescono a ridurre particolarmente.

Come ci riescono. I ricercatori sono dunque giunti alla conclusione che l’interazione geni-ambiente ha un ruolo importantissimo nei bambini appena nati e che i gatti riescono ad attenuare il rischio asma, polmonite e brionchiolite: ma come? A questa domanda ancora gli scienziati non riescono a dare una risposta.

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