CHE GLI PTEROSAURI fossero i predatori più temuti durante il cretaceo lo avevano immaginato la letteratura e il cinema, ma ora lo confermano anche i paleontologi. Alcuni fossili dei lucertoloni volanti, riportati alla luce ad Hateg, in Romania, dimostrano però che la loro voracità non si è fermata agli animali di piccola taglia e ai cuccioli di dinosauro: gli scienziati ritengono infatti che si siano nutriti anche di rettili di dimensioni corrispondenti a quelle di un cavallo. Dai resti risalenti a circa 70 milioni di anni fa emerge come questa specie avesse un collo così robusto da riuscire a sollevare dal suolo e trasportare in volo prede pesanti decine di chili.

“Gli pterosauri hanno seguito la stessa linea evolutiva che dai dinosauri si è spinta fino agli uccelli che popolano oggi la Terra – ha spiegato al Guardian Mark Witton dell’Università di Portsmouth, che ha analizzato i reperti insieme a Darren Naish dell’Università di Southampton –, quindi ci sono molti aspetti anatomici comuni”.

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Fino ad oggi, un fossile della famiglia degli azhdarchidi ritrovato in Texas e ad altri reperti scoperti in Germania nell’Ottocento, avevano fatto pensare al corpo di uno pterosauro grande come quello di una gru, in scala superiore, con un collo esile e un’apertura alare tra i 10 e i 12 metri. Ora il ritrovamento avvenuto in Transilvania porta a tracce ben più imponenti: i dinosauri alati, della specie hatzegopteryx, ancora poco conosciuta, sembra avessero una corporatura simile a quella dei tirannosauri. Il collo di questi animali avrebbe avuto pareti spesse tra i quattro e i sei millimetri, tre volte quello del parente texano, e uno strato spugnoso molto resistente. La masticazione, invece, sarebbe stata facilitata da una mascella lunga mezzo metro. Planare dall’alto su un potenziale boccone era loro permesso da ali dotate di una membrana carnosa e piumata, estesa fino alle zampe come quella dei pipistrelli.

Una “ex isola” in Romania. Hateg è una cittadina della Transilvania abitata da 11mila persone. Anche se collocata nel bel mezzo della terra del conte Dracula, i vampiri non sono la specialità della casa. Si tratta di un importante centro paleontologico perché, durante il Cretaceo, era un’isola in mezzo al mare di Tetide, una striscia d’acqua che divideva Europa e Asia dall’Africa settentrionale. Era un lembo di terra abitato da dinosauri di piccola taglia e dominato dalla specie più robusta di pterosauro che i ricercatori inglesi abbiano mai riportato alla luce. 

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